Il Comitato di San Giovannello-Eremo torna a farsi sentire, denunciando una situazione di abbandono ormai insostenibile. Dopo anni di dialoghi tentati e impegni mai rispettati, i residenti chiedono con forza interventi immediati per affrontare criticità quotidiane che ledono la dignità e la sicurezza di un intero quartiere. Lo fanno attraverso una lettera aperta indirizzata al sindaco Falcomatà. “Egregio signor Sindaco, ancora una volta, il Comitato di San Giovannello-Eremo si trova costretto a raccontare le condizioni in cui si trova il nostro rione. Le ricordiamo che abbiamo da sempre cercato di costruire delle interlocuzioni con tutte le istituzioni, con una premessa fondamentale che è stata ed è quella di indicare le possibili soluzioni rispetto alle problematiche sollevate e animati sempre dal senso di appartenenza alla “nostra” città. Malgrado l’assenza clamorosa del Comune, non siamo ricorsi ad inutili piagnistei, bensì abbiamo cercato di attivare tutte le iniziative possibili per la risoluzione delle problematiche”, si legge.
Servizi essenziali allo stremo: acqua, rifiuti, strade
“In questa nota, volutamente non citiamo le “cosiddette” grandi opere, molto più concretamente andiamo ad elencare lo stato su determinate e insostenibili situazioni nel merito dei servizi essenziali che dovrebbero essere garantiti a tutti i cittadini. In questo elenco, semplicemente schematizzato, partiamo da: lo stato della rete idrica e la relativa carenza di acqua, per non parlare della stessa qualità, quando c’è e che dai nostri controlli non risponde ai parametri previsti per legge. Solo un paio di mesi fa, abbiamo sollecitato l’amministrazione comunale ad attivare un confronto, congiunto, con la Sorical, però ad oggi tutto è stato vano. Il confronto era ed è mirato ad essere in grado di trovare soluzioni, in un pezzo importante del nostro territorio (Eremo-Eremo Botte) e non solo, dove la carenza idrica è costante per tutto l’anno, mentre nel periodo estivo diventa insopportabile esasperando animi che per forza di cose sfociano in azioni eclatanti. Agire preventivamente è fattore determinante”.
“Avvertiamo quotidianamente il senso di abbandono, rispetto allo stato delle strade e la relativa pulizia dei tombini e caditoie, la stessa gestione del conferimento dei rifiuti, con il caso eclatante della discarica nel tratto antistante la scuola di San Giovannello ed ancora, la pulizia del verde si concretizza, parzialmente, solo nel periodo della festività mariana”.
Via Madonna di Fatima e il degrado dimenticato
“Un caso particolare che abbiamo costantemente sollevato è la realtà, intera, delle palazzine di via Madonna di Fatima. Per l’oggi chiediamo una pulizia e la potatura urgente per la vegetazione di tutta la strada di via Madonna di Fatima e i marciapiedi, ormai impossibili da utilizzare. Signor Sindaco, le sollecitiamo un suo personale ricordo, rispetto agli impegni presi per l’area centrale che insiste fra le due schiere di palazzine. Un progetto già pronto per l’appalto, sono passati oltre 10 anni e stiamo aspettando, con il risultato di convivere con una giungla, con animali di varie specie presenti e con la preoccupazione di possibili incendi, visto l’approssimarsi dell’estate”.
“Proprio rispetto agli incendi, le vorremmo ricordare, ormai prassi consolidata, quello che interessa il parco abbandonato intitolato al sen. De Sena e segnalando un vero e proprio rischio, per la presenza, ormai consolidata (altro che momentanea) dei cassonetti per i rifiuti in numero considerevole. Volutamente ci fermiamo, perché in modo tangibile c’è la dimostrazione di un abbandono che porta degrado che come cittadini non possiamo e non vogliamo proseguire. In questa specifica azione, vogliamo cambiare approccio, per cui questa nota sarà resa pubblica attraverso tutti i mass-media, a tutti i cittadini e non escludendo anche altri tipi di manifestazioni”, si chiude la lettera firmata dal presidente del Comitato Pino De Felice.