Reggio Calabria, processione insanguinata sul Corso: “L’ultimo giorno di Gaza” | FOTO

Oltre 300 persone presenti al corteo-performance "L’Ultimo Giorno di Gaza". Un gesto collettivo di silenzio e memoria scuote il centro cittadino

  • L'ultimo giorno di Gaza
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Sabato 24 maggio, le strade di Reggio Calabria sono state attraversate da un corteo-performance dal forte impatto simbolico, che ha visto la partecipazione di oltre 300 persone. L’iniziativa, intitolata “L’Ultimo Giorno di Gaza”, si inserisce in una mobilitazione nazionale diffusa in decine di città italiane, ed è stata promossa localmente da una community spontanea di cittadini e associazioni, attiva attraverso una rete WhatsApp, coordinata dall’artista e attivista Bruno Salvatore Latella (A.K.A. LBS) insieme allo studente e attivista Luigi Maida.

Il corteo è partito da Piazza De Nava alle ore 18:30, percorrendo il Corso Garibaldi in rigoroso silenzio fino a Piazza Italia. I partecipanti, legati simbolicamente da una lunga corda, indossavano garze insanguinate per rappresentare le vittime civili della Striscia di Gaza. L’unico suono che ha accompagnato il cammino è stato quello di un campanaccio, scandendo una marcia muta ma potente.

All’arrivo in Piazza Italia, sono stati esposti sudari bianchi, simbolo delle migliaia di vite spezzate. A seguire si è svolto un presidio di parola, durante il quale la cittadinanza ha avuto modo di esprimere liberamente riflessioni e pensieri, in un clima di rispetto e raccoglimento.

L’iniziativa ha suscitato grande stupore tra i passanti, colpiti dalla forza comunicativa e dalla compostezza della manifestazione. Il gesto collettivo, privo di slogan o riferimenti a governi e leader politici, ha scelto come unica voce quella del silenzio e della memoria condivisa, mettendo al centro il corpo e la sua vulnerabilità come veicolo di denuncia.

Con questa mobilitazione, la società civile lancia un appello urgente e trasversale: la cessazione immediata delle vittime civili a Gaza e l’ingresso senza ostacoli degli aiuti umanitari. La popolazione della Striscia, infatti, vive ormai in condizioni paragonabili a uno scenario apocalittico, priva di acqua, cibo, cure mediche e protezione minima. Alla mobilitazione nazionale hanno preso parte simbolicamente anche il Comune e la Città Metropolitana di Reggio Calabria, i quali hanno esposto un telo bianco sulla facciata di Palazzo Alvaro e Palazzo San Giorgio, in segno di lutto e solidarietà.