Non banale. Meno diplomatico del solito. Lillo Foti ha parlato. L’ex presidente della Reggina, al “Dispaccio”, non si è tirato indietro a domande sul presente, sulla proprietà Ballarino e sulle ingerenze della politica. “I politici che parlano come fossero dirigenti? Non credo sia un fatto normale. La Reggina, per ciò che rappresenta, non dovrebbe essere schierata. Chiaramente rispettare l’istituzione, in quanto rappresenta la città, ma non assumere una maglia rispetto ad un’altra”.
Sulle spese della proprietà: “io penso che se tu vuoi fare un campionato di vertice, sai perfettamente il budget su cui ti devi orientare, quindi devi mettere a frutto la tua disponibilità. Credo che sotto certi aspetti poteva essere fatto qualcosa in più nel periodo di mercato disponibile, per dotare la squadra di elementi che potessero dare non dico la sicurezza, ma almeno la forza necessaria per poter svolgere un ruolo da battistrada. Il gruppo di oggi è riuscito a convincere le istituzioni ad affidargli questo mandato pubblico. Si devono rendere conto se sono nelle condizioni di ricreare quell’entusiasmo non solo dalla città, ma anche della provincia”.
Infine sul Centro Sportivo: “oggi vedere trascurato il Sant’Agata, per quello che ha rappresentato per noi e per l’intuizione di allora, mi duole. Perché dal Sant’Agata doveva e poteva uscire quel tipo di formazione che può rappresentare forza e futuro della Reggina non solo come calciatori ma anche come uomini. Costa, sì, ma il Sant’Agata è il primo bene su cui una società dovrebbe investire. Mi scuso se parlo così per la prima volta del Centro Sportivo, non ci metto piede dal 2015″.



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