“Il Ponte non solo unirà due cosche ma rischia di trasformarsi in un bancomat per mafia e ‘ndrangheta”. In una lettera inviata alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, il co-portavoce di Europa Verde e deputato di AVS Angelo Bonelli denuncia “il rischio concreto” che la realizzazione del Ponte sullo Stretto diventi “terreno fertile per interessi criminali” e chiede al governo di sospendere immediatamente l’iter in corso presso il CIPESS. “Come lei ben saprà– scrive Bonelli – la procura distrettuale antimafia ha avviato un procedimento disciplinare nei confronti del procuratore Michele Prestipino, accusato di aver rivelato informazioni riservate su indagini relative al Ponte a due dirigenti di Webuild, azienda incaricata della realizzazione dell’opera. Intorno al progetto si muovono interessi mafiosi concreti: espropri riconducibili a famiglie della ‘ndrangheta e di Cosa Nostra, terreni destinati a cave e depositi acquistati da soggetti vicini ai clan, contatti con politici locali, e un protocollo di legalità che – nonostante le promesse – ancora non esiste“.
“A peggiorare il quadro- prosegue Bonelli– le procedure accelerate dal MIT hanno escluso organismi tecnici fondamentali dello Stato come ISPRA, INGV, ANAC, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e l’Autorità dei Trasporti”. Per questo motivo, conclude il co-portavoce di Europa Verde e deputato di AVS, “chiedo formalmente alla presidente del Consiglio di sospendere ogni ulteriore passaggio formale e politico relativo al Ponte sullo Stretto, finché non sarà garantita l’assoluta impermeabilità dell’opera alle infiltrazioni mafiose”.