Ponte sullo Stretto, espropri e abusivismo: tutto quello che c’è da sapere tra procedure, dubbi, risposte e soluzioni

Ponte sullo Stretto, oggi in Commissione a Messina l'argomento è legato alle procedure degli espropri: gli interventi
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Questa mattina nuova seduta della Commissione Ponte sullo Stretto a Messina, presso Palazzo Zanca. Ordine del giorno le procedure espropriative, uno degli argomenti più caldi e delicati legati alla grande opera. Com’è noto, il tema degli espropri ha acceso e scaldato gli animi di tanti cittadini messinesi, sommersi da dubbi e preoccupazioni. Dubbi e preoccupazioni che oggi alcuni esperti hanno chiarito, rassicurando circa le procedure. Ospiti della seduta, infatti, i notai Silverio Magno e Giovanni Leotta, rispettivamente Presidente del Consiglio Notarile di Messina e componente del Consiglio Nazionale del Notariato, ma anche Michelangelo Difrancesco, geometra e responsabile delle procedure degli espropri della Società “Stretto di Messina”.

Silverio Magno, i paragoni con il ponte Morandi e le risultanze catastali

Il primo a prendere la parola, il notaio Silverio Magno: “la procedura sugli espropri che dovrebbe partire a breve, dopo il CIPESS, vede alcune peculiarità e un impatto non con tutta la popolazione, ma con diversi soggetti. Le norme ci sono, sono state emanate. C’era stata la preoccupazione sul fatto che potesse esserci una spersonalizzazione delle procedure, lasciando i singoli soggetti spaesati di fronte alla Società Stretto di Messina. Noi come notariato abbiamo fornito rassicurazioni e supporti rispetto a procedure il più rapide e veloci possibili”.

“Quando il ponte Morandi crollò e si ricostruì velocemente, furono espropriati una serie di immobili. Lì il notariato riuscì, con una certa organizzazione, a fare in modo che si risolvessero i problemi in modo molto rapido. Lo stesso tipo di supporto intendiamo dare noi quando partirà la procedura. Sapete quanto in queste procedure conti la risultanza catastale e questo già comporta una certa criticità che come notariato cercheremo di annullare. Il notariato ha fatto emergere una grossa criticità. Sapete che il nostro territorio è attraversato per un certo amore non dico per l’abusivismo, ma per la forzatura della costruzione urbanistica. Questo poteva comportare dei problemi sulla cessione degli immobili, ma la questione è stata risolta perché è stato deciso che la ditta potrà comunque procedere alla cessione”.

“Accanto a queste ci sono situazioni sulle quali vanno fatti approfondimenti. Nell’area soggetta a esproprio ci sono dei complessi edilizi dove all’interno vi sono aree condominiali comuni e qui si dovrebbe capire a chi rivolgersi, nel momento in cui anche solo uno si dica contrario alla cessione”.

Giovanni Leotta: “dobbiamo evitare che le procedure si blocchino”

Successivamente, palla al notaio Giovanni Leotta: “il notariato svolge una funzione di controllo e regolarità, non ci interessa la questione politica. Se noi vogliamo dare un ristoro giusto e ragionevole, dobbiamo evitare che le procedure di cessione volontaria si blocchino per irregolarità, che non per forza sono abusi, ma magari problemi di 40 anni prima, dei vecchi proprietari. Abbiamo anche immaginato uno sportello ‘Ponte’ dentro la sezione urbanistica”.

Michelangelo Difrancesco: “occupazioni temporanee, accordi bonari e non solo, ecco alcuni dettagli”

Il geometra Michelangelo Difrancesco è entrato ancora più nel dettaglio delle procedure, differenziando tra espropri veri e propri e occupazioni temporanee. “Ad aprile scorso abbiamo aperto lo sportello di partecipazione sia a Messina che a Villa, fornendo indicazioni relative ai piani particellari pubblicati. Sono state formulate circa 280 osservazioni, che abbiamo analizzato sotto il profilo tecnico, ed è emerso che buona parte di queste sono state accolte. Come fase conclusiva abbiamo provveduto, a luglio scorso, a pubblicare i nuovi piani particellari, con tutto il dossier, documenti che faranno parte della documentazione del CIPESS. L’acquisizione delle aree scoperte, e non condominiali, è una procedura semplice, perché non ci sono persone che devono uscire fuori di casa. E’ sui soggetti che dobbiamo concentrarci”.

“La legge prevede un’occupazione temporanea di alcuni terreni, dove il proprietario verrà pagato con una indennità di 1/12 per anno. Al termine dei lavori il terreno verrà restituito, nelle condizioni che lo stesso ritiene più opportuno. Per quanto riguarda l’esproprio, invece, il terreno verrà restituito non al proprietario, ma alla comunità, con altro, come aree verdi o ville, che il Comune potrà poi gestire. La Stretto di Messina non vuole un ordine di comportamento autoritativo, con delle notifiche inviate, ma preferisce un accordo bonario con i soggetti per la cessione dell’immobile. A Messina abbiamo circa 980 ditte espropriative interessate, tra aree scoperte e unite immobiliari, significativamente meno rispetto a quelle evidenziate nell’aprile 2024″. 

 

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