Quante cose cambiano in pochi giorni. Una cavalcata straordinaria, la Serie A dopo oltre 30 anni, l’euforia promozione, la priorità al club e ora la quasi rottura. Non è un mistero che Inzaghi e il Pisa potrebbero salutarsi. Qualche giorno fa su StrettoWeb scrivevamo che le parti si sarebbero dovute incontrare, per la prima volta dopo i festeggiamenti, per prendere una decisione (possibilmente condivisa) sul futuro. L’intenzione dell’ex Reggina è (era?) dare la priorità ai toscani: perché la Serie A l’ha conquistata e sudata con pieno merito e perché vorrebbe per la prima volta godersela da protagonista, ma per farlo ha chiesto garanzie. Non può, insomma, rischiare di “bruciarsi”, dopo quanto accaduto con Bologna e Benevento soprattutto.
L’incontro c’è stato e le richieste erano quelle, ma il confronto non è stato quello sperato. Il Pisa non avrebbe, secondo quanto raccolto, rassicurato del tutto il mister sulle possibilità di costruire una squadra che possa dare garanzie. Attenzione: non significa che non lavorerà per una compagine competitiva – anche perché le risorse ci sono e anche perché nessuno torna in Serie A per stare un solo anno – ma evidentemente le sensazioni trasmesse a Superpippo, o comunque le impressioni percepite, non hanno portato a una fumata bianca, ma neanche a una fumata grigia. E’ qualcosa – e non è un mistero – che si avvicina molto a una fumata nera. Oggi, però, è previsto un nuovo incontro tra le parti. Le sensazioni non sono buone ma la decisione non è definitiva. Da quello che filtra, tuttavia, pare che le possibilità di ricucire siano ridotte, nel senso che il confronto odierno potrebbe portare pure a una rottura definitiva.
In caso di rottura, incontro col Palermo la prossima settimana
E sullo sfondo c’è sempre il Palermo. Neanche questo è un mistero: non è un mister che il suo nome sia stato accostato ai rosanero per l’ennesima volta; non è un mistero che il corteggiamento ci sia e che sia anche serrato. Inzaghi col Pisa ha un contratto fino al 2027, per via del rinnovo automatico dopo la promozione. In caso di divergenze, però, il Palermo lo ha messo in cima alla lista dei suoi pensieri. Dopo Corini e Dionisi, l’ambiziosa e facoltosa proprietà rosanero è alla ricerca di un altro specialista delle promozioni, ma questa volta andrebbe quasi sul sicuro. C’è lui in pole, poi dietro Gilardino e Vanoli.
Il Pisa, però, se si dovesse trovare scoperto potrebbe andare proprio su Gilardino, aprendo a un gioco di incastri molto simile a quello che stiamo vedendo in Serie A. Ovviamente, dalle intenzioni e volontà, il Palermo potrebbe affondare il colpo soltanto dopo gli incontri tra Inzaghi e Pisa, proprio alla luce del contratto. Oggi altra giornata interlocutoria, ma gli incontri sono stati intensi in questi giorni, proprio quelli in cui si deciderà il futuro. E a proposito di Palermo, se la rottura dovesse essere definitiva, Inzaghi incontrerebbe i rosanero la prossima settimana, perché dopodomani sarà a Monaco per seguire da vicino la finale di Champions League del fratello Simone con la sua Inter contro il PSG.
La risposta alla domanda di tifosi e appassionati
La domanda che tanti si pongono è: ma perché, ora che ha conquistato la Serie A, Pippo Inzaghi decide di tornare indietro? Non rischia di alimentare la sua nomea di fenomeno di promozioni in Serie A e basta? In realtà il concetto è inverso: la Serie A l’ha conquistata, ma se non ha delle garanzie idonee rischia di “bruciarsi” nuovamente, perdendo sì il treno per la Serie A, forse definitivamente. Se a questo aggiungiamo poi una chiamata importante, tutto si rafforza. Il Palermo infatti, parliamoci chiaro, non è una società qualunque: è una delle città più grandi d’Italia, una delle piazze più importanti al sud (la seconda da Napoli in giù), ha un bacino d’utenza incredibile, una tifoseria calda e passionale, una proprietà solida, ricchissima e ambiziosa. Tutti elementi che fanno gola a Superpippo. Che, sì, in caso di Serie A a Palermo si divertirebbe davvero.



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