Palazzo di Giustizia ennesimo disastro dell’Amministrazione Falcomatà, la Regione Calabria revoca i fondi: il Comune dovrà restituire oltre 5 milioni di euro

La Regione Calabria revoca il finanziamento da oltre 5 milioni di euro per il Palazzo di Giustizia mai realizzato e intima al Comune di Reggio Calabria la restituzione entro 60 giorni, pena l’esecuzione forzata
StrettoWeb

La Regione Calabria revoca ufficialmente il finanziamento destinato al completamento del nuovo Palazzo di Giustizia di Reggio Calabria, mai realizzato con i fondi regionali previsti. Una decisione destinata ad avere un impatto significativo sulle casse comunali, che ora dovranno restituire oltre 5 milioni di euro. Il provvedimento, contenuto nel decreto dirigenziale n. 7331 del 21 maggio 2025 e pubblicato sul BURC n. 102 del 26 maggio, impone al Comune la restituzione della somma di 5.096.479,60 euro entro 60 giorni. In caso contrario, la Regione procederà con l’esecuzione forzata, con l’aggiunta di interessi e spese.

Un finanziamento mai utilizzato

La somma faceva parte dei fondi stanziati dalla giunta regionale nell’ambito del Piano di Azione e Coesione (PAC) 2014-2020, destinati alla costruzione del nuovo Palazzo di Giustizia. Nel 2016, con la delibera di giunta n. 448, era stato previsto un finanziamento complessivo di 16.988.265,32 euro, di cui circa 5 milioni anticipati nel 2017 dopo la sottoscrizione del disciplinare tra Regione e Comune.

Tuttavia, il progetto non è mai decollato. Nonostante l’approvazione dell’esecutivo comunale e l’avvio delle procedure di gara, i lavori non sono mai partiti e il cronoprogramma dei pagamenti previsto per il 2018 non è stato rispettato. Nel frattempo, la realizzazione dell’opera è passata sotto la competenza del Ministero della Giustizia, rendendo di fatto inutilizzati i fondi regionali.

Una vicenda annosa che riapre il fronte economico

La Regione aveva già richiesto la restituzione della somma, rimasta però senza esito. Ora, con il nuovo decreto, si chiude formalmente il capitolo del finanziamento e si apre un nuovo fronte economico per il Comune di Reggio Calabria, chiamato a rientrare di una somma ingente.

Secondo la nota della Regione, la mancata restituzione entro il termine previsto attiverà la procedura coattiva. Un epilogo che rischia di gravare ulteriormente sul già fragile bilancio dell’ente locale.

La storia del Palazzo di Giustizia

Il Palazzo è un’opera che parte nel 1994 con la Giunta Falcomatà che istituisce un bando per la costruzione di un progetto vincente per un costo di 100 miliardi di lire. Questo progetto, per mancanza di finanziamenti, rimane un sogno chiuso nel cassetto dell’Amministrazione sino a quando, nel 2003, grazie alla sinergia tra l’amministrazione Scopelliti ed il sottosegretario alla Giustizia Giuseppe Valentino si riuscirono a reperire le risorse necessarie per poter appaltare l’opera.

Il Governo Berlusconi stanziò 87 milioni di euro per un opera che riteneva strategica. Nel 2004, con la Giunta Scopelliti venne appaltata l’opera e l’anno successivo ci fu la posa della prima pietra con il ministro Castelli. Il Palazzo, in 5 anni, doveva essere completato ma nacquero dei contenziosi che crearono rallentamenti nell’esecuzione dell’opera.

Nel 2012 il Sindaco Arena, grazie ad una fitta interlocuzione con i Ministeri competenti, riuscì a sbloccare una situazione di stasi scaturita da una variante che non veniva approvata a causa di una serie di conflitti di competenza insorti tra il Ministero dei Lavori pubblici e il Ministero della Giustizia. A seguito dell’approvazione della variante i lavori ripresero a pieno regime e la prospettiva era quella di ultimare l’opera entro due anni. All’epoca lo stato di avanzamento dei lavori si attestava all’80%. Con l’avvento della gestione commissariale prima e con l’amministrazione Falcomatà dopo, l’opera si fermò e i costi lievitarono fino a quando nel 2014 si accertò che per completare l’opera necessitavano ulteriori 36 milioni di euro e che il comune poteva far conto di 16 milioni del vecchio appalto mentre occorreva reperire i restanti 20.

Ebbene anche qui ci pensò un governo di centro destra, nel novembre del 2014 la giunta Regionale seppur orfana di Scopelliti, dimessosi qualche mese prima, riuscì grazie alla determinazione degli assessori Arena e Fedele, nell’ultima riunione di Giunta, a stanziare 17 milioni in favore di Reggio per il completamento del Palazzo di giustizia, i restanti 3 milioni furono stanziati da Governo Renzi che come al solito applicò la tecnica comunicativa “offro io e paghi tu”. Il resto è storia recente, la nefasta amministrazione Falcomatà ci mise due anni prima di riuscire a fare il bando di 36 milioni di euro, operazione che abortì immediatamente e lavori si fermarono definitivamente.

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