Lettera della UIL indirizzata alla direzione generale, e per conoscenza all’assessorato regionale alla salute, dell’ospedale Papardo di Messina per chiedere la riapertura del reparto di oncologia e fermare la chiusura dell’unità di terapia intensiva neonatale. “Alle molteplici unità operative già chiuse e/o accorpate, se ne aggiungeranno di ulteriori: tutto ciò è inaccettabile”, scrivono estremamente preoccupati nella missiva, Livio Andronico e Ivan Tripodi.
Lettera integrale
La Uil e la Uil Fpl di Messina, “presa visione con enorme sconcerto della nota n. 27181/2025 del 20/05/2025, prendono atto con forte rammarico e profonda preoccupazione del merito della risposta della S.V. concernente la gestione della struttura complessa dell’unità terapia intensiva neonatale. Infatti, la Sua missiva lascia del tutto insoddisfatti sia per il merito dei contenuti che per l’approccio metodologico adottato poiché, ancora una volta, appare evidente che l’unica soluzione prospettata per affrontare le pesanti criticità organizzative e strutturali dell’ospedale Papardo, in questa specifica circostanza del Dipartimento Materno Infantile, sia rappresentata dal procedere alla chiusura del reparto di terapia intensiva neonatale.
Ne consegue che alle molteplici unità operative già chiuse e/o accorpate, se ne aggiungeranno di ulteriori: tutto ciò è inaccettabile.
In tal senso, è opportuno rammentare che, a tutt’oggi, a distanza di troppi mesi, i posti letto del reparto di oncologia, nonostante i reiterati impegni pubblicamente assunti, non sono stati ancora riattivati con gravissimo ed ingiustificabile nocumento per i pazienti fragili che certamente non meritano questo inaccettabile trattamento. Inoltre, per l’unità operativa di radioterapia oncologica, il Cup (Centro unico prenotazioni) non accetta la programmazione di nuove visite che, ormai, a prescindere, vengono dirottate al Policlinico di Messina.
Fra l’altro, nei prossimi giorni, alla conclusione delle ultime procedure sui pazienti in atto seguiti dalla succitata struttura, non si procederà ad ulteriori trattamenti. Conseguentemente, con ulteriore grave danno per l’azienda, verranno fermate e non utilizzate tre importanti apparecchiature, di cui una è addirittura l’unico macchinario di ultimissima generazione esistente ed operante in tutta la Regione Sicilia, vale a dire la Tomoterapia.
Quanto descritto rappresenta la semplice fotografia di fatti concreti ed incontrovertibili che, in una fase caratterizzata dai gravissimi disagi provocati dalle enormi criticità della sanità pubblica siciliana, impattano sulla vita delle persone. La Uil e la Uil Fpl di Messina ritengono che le strategie adottate dai vertici dell’A.O. Papardo siano decisamente miopi e lontanissime dalle reali esigenze aziendali poiché, invece di potenziare i servizi, garantire la continuità assistenziale e dare risposte degne di un servizio sanitario, si prosegue nella penalizzazione dei cittadini-utenti e dei lavoratori compromettendo la qualità dell’assistenza e aggravando le condizioni di lavoro del personale.
Le scriventi OO.SS. ribadiscono con forza la necessità di un confronto serio e costruttivo volto a trovare soluzioni concrete ed efficaci che tutelino sia i lavoratori che i pazienti e non accetteranno passivamente ulteriori tagli che colpiscono il sistema sanitario pubblico, già fortemente provato e a rischio collasso. In questa direzione, si ribadisce l’indifferibile necessità di riaprire, a strettissimo giro, il reparto di oncologia del Papardo per sanare questa ferita che offende tutta la collettività e danneggia i pazienti.
Pertanto, nel manifestare disponibilità al dialogo, si comunica che, in assenza di immediati riscontri concreti, la Uil e la Uil Fpl di Messina si riservano di denunciare agli organi competenti la necessità di un controllo ispettivo a tutela dei lavoratori, della qualità del servizio e a garanzia del diritto costituzionale alla salute dei cittadini“.
Per la Uil, Ivan Tripodi e Livio Andronico.