Policlinico di Messina, il Nursind: “condizioni di lavoro critiche e infermieri in fuga”

Messina, il Nursind: "il policlinico non è l'Eldorado, condizioni di lavoro critiche nei reparti e infermieri in fuga"
StrettoWeb

“Personale in fuga dal policlinico di Messina e dipendenti stressati dall’ambiente lavorativo, esattamente il contrario di quello che afferma in un comunicato il management aziendale. Infatti, mentre l’azienda continua a parlare di grande attenzione al benessere dei lavoratori, la realtà è un’altra e i dipendenti spesso non denunciano per timore di ritorsioni, omertà o altre motivazioni”. Il Nursind torna “a denunciare una gestione drammatica degli operatori sanitari del policlinico a causa della carenza di dipendenti, annunciando l’invio di un questionario anonimo a tutti gli iscritti sul benessere e le vessazioni”.

“Le criticità- spiega il sindacato- investono numerose unità operative strategiche come Rianimazione, Pronto soccorso generale e pediatrico, Neurochirurgia, Terapia intensiva neonatale e pediatrica. Significative difficoltà si registrano anche nei reparti di Medicina, Ostetricia, Epatologia, Malattie infettive, Neurologia, Stroke, Pneumologia, Chirurgia toracica e vascolare, Ematologia e Oncologia medica. Da qui la possibilità che il personale possa tornare a scioperare. Secondo un’analisi dettagliata condotta dal sindacato, l’azienda ospedaliera evidenzia un deficit di almeno 60 infermieri e altrettanti operatori sociosanitari, a causa di pensionamenti, aspettative, decessi e mobilità non adeguatamente compensati”.

“Il personale infermieristico assunto in sostituzione – spiegano il segretario provinciale Nursind, Ivan Alonge e il segretario aziendale, Massimo Latella viene destinato in reparti di nuova istituzione, come la Riabilitazione cardiologica, dove saranno assegnate nuove unità in sostituzione di infermieri che, per vari motivi, non sono più in servizio in altre unità operative, di conseguenza, non verrà coperto il posto vacante, creando sempre nuove criticità”. Il Nursind denuncia inoltre “il ricorso sistematico agli ordini di servizio e al lavoro straordinario che rappresenta un indicatore inequivocabile della carenza strutturale di personale“.

Particolarmente preoccupante risulta la prassi degli “ordini di servizio su chiamata”, definita dal sindacato come “una modalità operativa priva di fondamento contrattuale che impone al personale sanitario di prestare servizio simultaneamente in due unità operative o addirittura in un intero dipartimento”. Tra le altre criticità segnalate dal Nursind “l’assenza dei buoni pasto pomeridiani e la mancanza della banca delle ore, bloccati nel contratto integrativo attuale, strumento obsoleto, in vigore da ben 17 anni che stenta per inerzia istituzionale ad essere sostituito da uno nuovo più allineato alle necessità attuali dei lavoratori del comparto. Da menzionare anche l’ex Peo, la cosiddetta fascia che non viene concessa da 7 anni, per non parlare del problema parcheggi mai risolto, causa di stress lavoro correlato già prima di iniziare il proprio turno di lavoro”.

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