Le piogge intense che da ieri stanno interessando Reggio Calabria hanno messo nuovamente in ginocchio il sottopasso ferroviario della Fiumarella a Pellaro, trasformato in poche ore in una vera e propria piscina a cielo aperto. L’infrastruttura, già nota per la sua vulnerabilità, si è completamente allagata rendendo impossibile il passaggio di pedoni, veicoli e mezzi di emergenza.
Per molti residenti, raggiungere le proprie abitazioni è diventata un’impresa. Alcuni sono stati costretti a lunghi percorsi alternativi, mentre ambulanze e soccorsi si sono trovati davanti a un muro d’acqua che ha rallentato, e in certi casi impedito, gli interventi. Una situazione che, puntualmente, si ripete ad ogni perturbazione meteorologica, senza che si registrino interventi risolutivi da parte dell’amministrazione.
“Benvenuti a Reggio Calabria, città delle mille scoperte quotidiane, dove non ci si annoia mai“, ci scrive sarcasticamente un lettore di StrettoWeb che denuncia un contesto in cui “ciò che dovrebbe essere normale diventa impossibile“. Parole amare, che esprimono un malcontento diffuso: “In questa città sono negati i diritti ai vivi, ma garantito il diritto di voto ai morti“, continua ancora il lettore indignato.
L’episodio del sottopasso della Fiumarella diventa così il simbolo di una città che, agli occhi dei suoi stessi abitanti, appare sempre più abbandonata. “Anche oggi, conclude il lettore, l’amministrazione ci regala l’ennesimo spunto per meravigliarci… anzi, per certificare che Reggio è una città fallita“.
Nel frattempo, a Reggio Calabria, tutto continua come sempre. Tranne il normale. Ma la domanda resta senza risposta: quando si passerà dalle parole ai fatti?





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