Raccontare la mafia, Falsetta: “ai giornalisti affidata manutenzione democrazia”

Filomena Falsetta (Templari Federiciani) plaude alle parole del procuratore Lombardo che esorta i giornalisti a raccontare la mafia

Raccontare la mafia, oltre che un dovere, “è la più nobile esperienza di sperimentazione democratica, in quanto rafforza la democrazia e sviluppa una ‘coscienza democratica’“. E’ quanto dichiara in una nota l’Avvocato Filomena Falsetta, Direttore del “Dipartimento Diritti e Doveri, Ricerca e Sperimentazione Democratica” della Federiciana Università Popolare di Roma. All’indomani delle parole pronunciate dal Procuratore di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo durante la conferenza stampa sull’operazione “Monastero”, con le quali ha esortato giornalisti e cittadini ad eliminare il silenzio sul fenomeno mafioso e a raccontare ogni giorno lo sforzo di Magistrati e Forze dell’Ordine.

Parole, quelle di Lombardo, alle quali plaudiamo, e che riportano alla memoria una delle frasi più celebri di Paolo Borsellino: “parlate della mafia, parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene”.

Si tratta, a mio avviso, del più grande lascito morale e professionale, sia per i comunicatori che per la società civile. La mafia è da sempre consapevole dello straordinario potere della comunicazione; da qui il fondamentale ruolo del giornalismo, quello indipendente, libero e basato sui fatti; quello che può davvero definirsi la forza intrinseca della società; quello che spinge all’azione, frena la corruzione e impone alle istituzioni il buon governo; quello che ha per mestiere la manutenzione della democrazia“, conclude.