Tra i percorsi escursionistici più interessanti della Calabria, il Sentiero Naturalistico Monte Crocco – Passo dell’Abate è certamente uno di quelli che non passa inosservato: un itinerario circolare che si estende per circa 14 chilometri nella vegetazione della Sila Grande, offrendo ai visitatori un’immersione totale nei profumi e nei colori caratteristici del patrimonio naturale calabrese.
Il sentiero è particolarmente apprezzato da una fascia trasversale di viaggiatori: nonostante la lunghezza considerevole, infatti, il tracciato risulta praticabile anche da escursionisti alle prime armi, purché dotati di un minimo di preparazione fisica e, soprattutto, di una sincera passione per gli ambienti naturali incontaminati.
Insomma, un percorso alla portata di tutti, che nelle prossime righe condividere insieme a tutti i nostri lettori.
La partenza
L’esperienza escursionistica ha inizio presso l’area pic-nic adiacente al suggestivo Laghetto Passo dell’Abate, un punto nevralgico da cui si dirama il “Percorso 1“, identificabile grazie alla caratteristica segnaletica gialla.
I primi passi conducono i visitatori lungo un tratto di strada battuta che costeggia il Fiume Castagno, facendoli entrare gradualmente nell’atmosfera silvestre che caratterizza l’intero itinerario. A breve distanza dal punto di partenza, una piacevole sorpresa accoglie gli escursionisti: un’area attrezzata per il ristoro dove è presente una caratteristica fontana in legno finemente scolpita a forma di lupo nell’atto di ululare alla luna.
La creazione artistica, oltre a rappresentare un punto di interesse culturale, costituisce anche il primo segno tangibile dell’attenzione dedicata alla valorizzazione del percorso.
Verso la cima
Proseguendo l’escursione, ci si trova dinanzi a un bivio: svoltando a sinistra, si imbocca il tratto più impegnativo dell’intero percorso, caratterizzato da una graduale ma costante ascesa verso la sommità del Monte Crocco. La porzione dell’itinerario è abbastanza dura, mettendo alla prova la resistenza fisica dei partecipanti, alternando pendenze moderate a brevi tratti più ripidi.
Durante la salita, diventa fondamentale prestare attenzione ai segnali gialli impressi sugli alberi che guidano l’escursionista attraverso il fitto bosco, prevenendo il rischio di smarrimento nei meandri della foresta silana.
L’arrivo in vetta
Prima di conquistare la vetta, il sentiero presenta un’ulteriore biforcazione ben segnalata: deviando verso destra, si può esplorare l’area del “Faggio del Re Abate” per poi ricongiungersi al corso del fiume; proseguendo invece sulla sinistra, si rimane fedeli al “Percorso 1”. La seconda opzione è preferita da molti escursionisti poiché li conduce a un accogliente tavolo da pic-nic e alla Fontana Crocco, dove potersi rinfrescare un po’.
Si giunge così alla sommità del monte: il tracciato si addolcisce e si sviluppa in modo più pianeggiante lungo il crinale della montagna, offrendo scorci panoramici che ricompensano ampiamente la fatica dell’ascesa. La presenza della Croce dell’Abate conferma l’arrivo al culmine del percorso.
La strada di ritorno
Completata l’esplorazione della parte alta del sentiero, il cammino prosegue verso una seconda area attrezzata per il ristoro, dove si erge un caratteristico casello forestale.
Da questo punto, l’itinerario cambia drasticamente direzione, iniziando una discesa attraverso sezioni di bosco particolarmente suggestive. Il tracciato si fa più stretto e sinuoso, passando attraverso elementi naturalistici come piccoli ponti in legno che attraversano i ruscelli.
La conclusione dell’anello avviene percorrendo un breve tratto di strada sterrata che riconduce al laghetto iniziale, completando così il proprio sentiero.
I nostri consigli
Il punto di accesso al sentiero si raggiunge percorrendo la strada che da Fabrizia si dirige verso Laureana di Borrello, in una zona di confine tra le province di Vibo Valentia e Reggio Calabria.
L’intero percorso richiede mediamente tre ore di cammino effettivo, a cui aggiungere il tempo dedicato alle soste contemplative e ai momenti di ristoro nelle numerose aree attrezzate. La presenza di fontane, panchine e tavoli lungo l’itinerario rende l’esperienza particolarmente confortevole, permettendo di godere appieno delle località pittoresche che si susseguono: Cucchiara, Sindechella, Frascatola e Arenella, ognuna con le proprie peculiarità paesaggistiche.
Con queste caratteristiche, non possiamo che condividere come il Sentiero naturalistico di Monte Crocco – Passo dell’Abate sia un’esperienza davvero imperdibile per tutti quei viaggiatori che desiderano scoprire le meraviglie naturali della Sila Grande attraverso un’esperienza escursionistica completa ma accessibile, dove la fatica dell’esplorazione sarà moderata (rendendo così il sentiero accessibile a chiunque) e sempre bilanciata dalla bellezza del paesaggio circostante e dalla pace rigenerante che solo i boschi calabresi sanno offrire.