Malara (Confabitare Calabria): “il Decreto salva casa disattende le aspettative della vigilia e si rivela inefficace”

Decreto salva casa: la visione di Giovanni Malara, presidente del Centro Studi Nazionali, vicepresidente Nazionale e presidente di Confabitare Calabria

“Il Decreto salva casa disattende le aspettative della vigilia e si rivela inefficace“. Questa la visione di Giovanni Malara presidente del Centro Studi Nazionali, vicepresidente Nazionale e presidente di Confabitare Calabria.  “Confabitare – spiega Malara – nel praticare la sua mission di tutelare la proprietà immobiliare si è attivata a proporre momenti di discussione per verificare i reali effetti nascenti dalla legge il cui titolo emana fiducia e speranza ma la sua applicazione non è di conforto. La sede Provinciale Romana ha organizzato un importante evento, presso la Fiera di Roma dal titolo “Salva – Casa: commenti e misure operative ad un anno dal Decreto”, nel corso del quale tra le altre cose si è discusso anche di semplificazione della doppia conformità, la definizione di tolleranze costruttive più capienti e qualche altra miglioria o precisazione, vedi l’edilizia libera, sicuramente sono dei passi in avanti ma non bastano, serve un intervento coraggioso. Si tratta di interventi che per essere risolutivi vanno inquadrati nel momento storico in cui ci troviamo, così da capire quali siano le esigenze di medio e lungo periodo ed avere il coraggio di fare scelte strutturali ed edificati e tangibili”.

“Non si può agire più con interventi legislativi tampone”

“Non si può agire più con interventi legislativi tampone – prosegue Malara – che mirano al trattamento di un sintomo edilizio/urbanistico/sociale. Al grido semplificazione si promulgano strumenti legislativi che di fatto creano dubbi sull’applicazione e a volte vanno in netto contrasto con altri ambiti complementari quali tutela del paesaggio, la vigilanza del rischio sismico ed idrogeologico. Bisogna focalizzare l’attenzione sui fenomeni socioeconomici che caratterizzano l’epoca attuale, bisogna individuare una soluzione in grado di garantire la sicurezza ai cittadini, nel rispetto dell’ambiente e delle norme che dovranno essere strutturate con ampia condivisione con il territorio e non con azioni impositive.  Il Salva Casa – conclude Malara – non può avere, senza modifiche radicali, la forza giuridica per dare soluzioni a tematiche di grande complessità specie in questa fase storica“.