Comunali Lamezia, che polemiche: volano gli stracci tra Talerico ed il comitato elettorale di Bevilacqua

Comunali Lamezia, che polemiche negli ultimi giorni di campagna elettorale prima dell'apertura delle urne: scontro tra Talerico ed il comitato elettorale di Bevilacqua

Ultimi giorni di campagna elettorale a Lamezia Terme in vista delle elezioni comunali del prossimo 25 e 26 maggio. Divampano le polemiche in città con varie scaramucce tra le coalizioni. Da registrare un durissimo botta e risposta tra consigliere regionale Talerico ed il comitato elettorale di Bevilacqua su una battuta dell’esponente di Forza Italia su presunti “scappati di casa“.

“Affermazione grave”

“Saremmo noi gli scappati di casa – si legge in una nota del comitato elettorale di Bevilacqua – oppure i catanzaresi e reggini del centrodestra che sostengono Murone? Già, perché i lametini sono con noi, da quella parte devono arrivare rinforzi da altre città che certo non possono venire a dare lezioni qui. Le dichiarazioni rilasciate dal consigliere regionale, Antonello Talerico, durante una manifestazione elettorale del centrodestra a Lamezia Terme, sono di una gravità inaccettabile ed ingiustificabile. Definire i candidati della coalizione avversaria “quattro scappati di casa” non è solo un insulto gratuito, ma una caduta di stile che offende l’intelligenza dei cittadini e squalifica chi le ha pronunciate e l’intero schieramento politico che rappresenta. Consigliere Talerico, è preoccupante che un rappresentante istituzionale si abbassi a un linguaggio così volgare e sprezzante, dimostrando totale mancanza di rispetto per il confronto democratico e per gli avversari politici.

“Offesa dell’avversario quando mancano argomenti e contenuti”

Consigliere Talerico, dovrebbe sapere che si ricorre all’offesa dell’avversario quando mancano argomenti e contenuti, per nascondere l’imbarazzante vuoto politico oppure quando si è presa coscienza dell’imminente (e cocente) sconfitta. Consigliere Talerico, la nostra coalizione civica è composta da giovani uomini e donne, padri e madri di famiglia, professionisti, imprenditori, lavoratori, che hanno deciso di metterci la faccia con dignità e coraggio. Non siamo “scappati di casa”, ma cittadini liberi e pensanti che non hanno mai chiesto il permesso a nessun padrino o sponsor politico per servire la propria comunità. Consigliere Talerico, Lamezia Terme non ha bisogno di chi, facendosi vivo solo in campagna elettorale, semina odio, sproloquiando verso una platea asservita e soggiogata ma di chi, vivendo 365 giorni all’anno e quotidianamente la città ed i propri concittadini, propone, costruisce e si assume responsabilità. Consigliere Talerico, se questo è il tono della campagna elettorale del centrodestra, allora è evidente il timore che la nostra proposta civica sta parlando alla città più di quanto non riescono a fare le parate in stile hollywoodiano della coalizione da lei “sponsorizzata”. Consigliere Talerico, noi andiamo avanti, forti del consenso pulito e spontaneo che cresce ogni giorno e certi che i lametini sapranno distinguere tra chi si sporca le mani per cambiare le cose e chi, non sapendo fare altrettanto, sporca il dibattito pubblico. Consigliere Talerico, stia sereno …. non siamo né quattro, né scappati di casa e Lamezia dimostrerà di saperlo con il voto del 25 e 26 maggio. La verità è che ci temete e non poco – concludono -. Altrimenti poco si spiegherebbe il pressing asfissiante giocato da tutto il centrodestra regionale e locale per non far candidare Bevilacqua. Ma stiamo arrivando. . . “, conclude la nota.

La replica di Talerico

“Leggo di un sedicente comitato elettorale a sostegno del candidato Bevilacqua che mi accuserebbe di averli definiti “quattro scappati di casa” nel corso di un mio intervento pubblico. Premetto che di questo comitato elettorale (la cui composizione rimane a me ignota) non ne conoscevo e non ne conosco a tutt’oggi neanche la materiale e/o ontologica esistenza. Nel merito però voglio rispondere a questo sedicente comitato elettorale che il mio inciso è stato “non possiamo consegnare la città di Lamezia Terme a quattro scappati di casa” e che tale mia affermazione non era rivolta alla coalizione a sostegno del Bevilacqua (sarebbe bastato ascoltare il discorso fatto pochi secondi prima), non fosse altro perché nei miei interventi comiziali mai ho fatto riferimento a tale coalizione o al suo candidato a sindaco, poiché ritengo che l’unica coalizione in contrapposizione effettiva a quella di Murone (centrodestra) sia quella della Lo Moro (centrosinistra), non riconoscendo il ruolo di competitor a chi capeggia per scelta personale (non politica) una aggregazione civica assai promiscua, senza ispirarsi ad alcun principio ideologico e senza aver palesato finalità ed impostazione amministrativa se non quella in stile grillino di contestare -senza arte e né parte – i partiti, gli stessi partiti a cui lo stesso Bevilacqua aveva chiesto di farsi candidare a sindaco“, è quanto afferma in una nota il consigliere comunale Antonello Talerico.

“Bevilacqua si è autocandidato”

“Non avendo ricevuto alcuna considerazione il candidato Bevilacqua ha inteso creare delle proprie liste e si è autocandidato in maniera autoreferenziale, iniziando ad attaccare in maniera anche disordinata tutti ed ergendosi a paladino e salvatore della Città, ovviamente senza spiegarne alcun contenuto, programma o altra ragione per cui la città dovrebbe votarlo, salvo il fatto di essere un amico di tante persone.
In sostanza la candidatura di Bevilacqua non ha nulla di salvifico e nulla di politico, è soltanto desiderio di rivalsa, una candidatura fatta “a dispetto” e non per spirito di servizio. Quindi volendo rispondere anche al sig. Francesco Bevilacqua fratello del candidato a Sindaco Gianpaolo Bevilacqua, che mi taccia di essere una figura senza arte nè parte e che con becere argomentazioni campanilistiche mi “accusa” di provenire da Catanzaro (affermazioni tipiche di una mentalità dei tempi della pietra), rispondo che il mio percorso in politica non arriva come quello del fratello, senza arte e nè parte o peggio ancora per “ripicca”, ma arriva dopo aver ricoperto ruoli istituzionali (Presidente Ordine Avvocati Catanzaro, Segretario Consiglio Distrettuale di Disciplina, Componente Consiglio Nazionale Forense, etc…) e professionali (Procuratore nominato dai commissari prefettizi per i Comuni sciolti per infiltrazione mafiosa, consulente e legale di varie amministrazioni pubbliche, consulente e legale di strutture sanitarie, consulente e legale di sindacati nazionali, etc…). A parte la mia produzione legislativa e amministrativa sia nell’Ente Regione, sia per il Comune di Catanzaro“, rimarca la nota.

“Ora poiché avevo già spiegato al candidato Gianpaolo Bevilacqua che il riferimento “quattro scappati di casa” non era riferito alla sua coalizione per come poteva capire anche una persona dotata di intelligenza medio-bassa e, che nonostante ciò lui ed il suo sedicente comitato elettorale hanno inteso montare un caso inesistente, devo rilevare che più che essere noi del centrodestra ad aver paura della candidatura di Bevilacqua, credo che siano proprio loro ad aver montato una questione solo per attirare l’attenzione delle altre coalizioni, atteso che né il centrodestra, né il centrosinistra lo ha considerato in questa competizione l’uomo da battere, ma un semplice partecipante – senza arte né parte – che per motivi personali si è candidato pur sapendo di non avere alcuna possibilità di arrivare al ballottaggio, con la prospettiva poi di “negoziare” eventuale appoggio ad uno dei due candidati, magari chiedendo qualche posto di assessore o di sottogoverno. Insomma nulla di nuovo o di diverso da quello che il candidato a sindaco Bevilacqua finge di voler combattere o contestare.
Detto ciò, sono pronto ad un confronto pubblico o televisivo con il sig. Gianpaolo Bevilacqua, suo fratello Francesco e con tutti i componenti del sedicente comitato elettorale, su qualsiasi materia a loro scelta che riguardi il diritto, l’amministrazione, gli strumenti finanziari, la programmazione e la pianificazione degli enti pubblici, affidamenti, concessioni e autorizzazioni e tutto quello di loro gradimento, così dimostriamo chi veramente non ha né arte né parte”, conclude la nota.