Il Milan ha rotto gli indugi e, sfruttando le incertezze di Antonio Conte, combattuto fra Juventus e Napoli, ha fatto all in su Allegri. E sembra aver colpito nel segno. De Laurentiis sembra aver convinto Conte, a quel punto ‘Acciuga’ (in parola con il patron partenopeo in caso di addio di Conte) ha ascoltato la proposta al rialzo di Tare: biennale da 5 milioni più opzione per il terzo anno. Tutti apparentemente d’accordo, mancherebbe solo l’ufficialità.
Un ritorno, quello del tecnico dell’ultimo Scudetto di Silvio Berlusconi, che arriverebbe a 11 anni dall’esonero arrivato contro il Sassuolo di uno scatenato Mimmo Berardi. Da quella sera sono cambiate tante cose. Vediamo anche come cambierà il Milan con il ritorno di Allegri.
Il Milan di Allegri: modulo e filosofia di gioco
Se Conceicao ha destrutturato, per usare un eufemismo, l’idea di calcio propositivo espressa dal Milan ‘piolista’, Allegri ci passa sopra direttamente con un mezzo pesante. Il modulo non è mai stato un problema per Max, mai dogmatico sui sistemi di gioco: si adatta ai calciatori che ha e alle situazioni che la partita presenta. Il 4-3-3 sembra la scelta più azzeccata, ma da applicare alla sua maniera.
Allegri è uno specialista della difesa, il Milan ha estremamente bisogno di subire meno gol. In primis: linea difensiva più bassa. Scordatevi Tomori e Pavlovic sulla linea del centrocampo, con 40 metri di vuoto alle spalle, infilati dagli avversari e con la lingua di fuori a rincorrere disperatamente chiunque.
Offensivamente il tecnico toscano non ha mai brillato per innovazione ed estetica calcistica: verticalità e ripartenze rapide potrebbero però trovare buon gioco con i tanti velocisti e giocatori di gamba presenti nella rosa del Milan.
Calciomercato Milan: con Allegri i big partiranno?
Un Milan senza coppe rischia di perdere appeal e diventare bersaglio da depredare per i grandi club europei. L’arrivo di un tecnico blasonato ed esperto come Allegri potrebbe però convincere alcuni giocatori a mettere da parte le proprie insofferenze. Theo Hernandez, in questo senso, dato per sicuro partente, complice il rinnovo in stallo e il solo anno di contratto, potrebbe restare e rinnovare se Allegri dovesse mettere il veto.
Paradossalmente, la posizione di Maignan, anche lui in scadenza ma, fin qui, più orientato verso la permanenza in rossonero, potrebbe cambiare: Allegri non ama partire dal basso, l’estremo difensore francese farebbe il libero se fosse necessario. Quindi davanti a un’offerta importante, si dovesse scegliere fra i due francesi, a partire potrebbe essere Maignan.
Sondaggi da Barcellona e Bayern Monaco per Leao che però, salvo richieste personali, dovrebbe restare. Il portoghese è il classico calciatore che avrebbe bisogno di una figura come Allegri per tenere sempre alta la barra di fiducia e concentrazione.
La situazione di Reijnders è la più delicata: davanti a un’offerta da 70 milioni più bonus da parte del City dovrebbe partire. L’olandese è stato il miglior centrocampista del campionato, uno dei pochi a salvarsi e potrebbe essere la pedina da sacrificare per finanziare il mercato e magari trattenere qualche altro collega illustre.
Insieme a lui possibile la partenza di uno fra Tomori e Thiaw da sostituire con un difensore di livello, magari più bravo a comandare la linea, esperto e meno aggressivo che possa essere l’upgrade di Gabbia. Diversi i giocatori in esubero: Vasquez, Pellegrino, Emerson Royal, Adli, Pobega, Bennacer, Loftus-Cheek, Chukwueze, Okafor e Colombo. Difficile rivedere a Milanello Abraham per stipendio e costi, incerte le permanenze di Walker e Jovic, potrebbe restare Sottil. Per 20-25 milioni potrebbe partire anche Saelemaekers, di ritorno dalla Roma.
Con Allegri un Milan più italiano?
Complicato oggi stilare una lista dei possibili acquisti del Milan, è da capire prima chi parte e chi resta. Dovesse partire Maignan, occhio a Carnesecchi dell’Atalanta (diaspora post Gasperini) o De Gea in uscita dalla Fiorentina a zero, dimostratosi un portiere di assoluto livello. Il talento De Cuyper è sul taccuino dei rossoneri da tempo, prenderebbe il posto di Theo Hernandez. Per la fascia destra Dodò non sembra voler rinnovare con la Fiorentina.
Reijnders va sostituito a dovere (Tare potrebbe fare un tentativo per Milinkovic-Savic?) ma al Milan servirebbe anche un regista (De Paul). Possibile che, per costi e necessità di aumentare la colonia italiana in squadra, ridotta all’osso come non mai nella storia del Milan, si guardi a talenti come Ricci, Rovella o Nicolussi-Caviglia. Alle spalle di Gimenez il Milan rischia di restare scoperto: Lorenzo Lucca il primo nome utile. Camarda potrebbe essere tenuto in considerazione per chiudere il reparto: Allegri ha sempre avuto un buon feeling con i giovani e poca paura ad usarli.



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