I cinghiali invadono Reggio e nessuno risarcisce gli agricoltori: il mondo della caccia è in rivolta e adotta provvedimenti drastici

Agricoltori in difficoltà a Reggio Calabria per l'invasione di cinghiali, l'ATC RC1 non ci sta: "il dramma del mancato risarcimento danni nel silenzio delle istituzioni"

“Negli ultimi anni, gran parte degli agricoltori e delle associazioni agricole hanno espresso preoccupazione riguardo al mancato indennizzo per i danni subiti a causa della crescente presenza ed invasione di cinghiali. Questa situazione non è solo frustrante, ma mette in evidenza l’inefficienza delle istituzioni pubbliche nel gestire le richieste in maniera adeguata. Il mancato indennizzo non è solo un problema di giustizia, ma ha anche ripercussioni economiche significative con conseguenze che si riflettono non solo sulle aziende, ma anche sull’intera comunità agricola”. Comincia così la nota stampa dell’Ambito Territoriale di Caccia RC1 sui mancati indennizzi agli agricoltori per i danni causati dall’invasione dei cinghiali.

“Tale procedura di risarcimento è sancita dal primo comma dell’art. 26 della Legge 157/1992 che, intitolato “Risarcimento dei danni prodotti dalla fauna selvatica e dall’attività venatoria”, sancisce espressamente che ‘per far fronte ai danni non altrimenti risarcibili arrecati alla produzione agricola e alle opere approntate sui terreni coltivati e a pascolo della fauna selvatica, in particolare da quella protetta, e dall’attività venatoria, è costituito a cura di ogni regione un fondo destinato alla prevenzione e ai risarcimenti, al quale affluisce anche una percentuale dei proventi di cui all’articolo 23′”.

“Preme sottolineare, a chiarimento ed a conoscenza di tutti gli agricoltori e relative associazioni agricole, che il ruolo degli ATC si limita esclusivamente nel fornire supporto tecnico in merito alla procedura di accertamento dei danni arrecati da fauna selvatica, tramite l’ausilio di appositi tecnici (periti), senza alcuna competenza in merito ai predetti pagamenti che rimangono esclusivamente di competenza degli Enti pubblici preposti come da predetta normativa nazionale”.

“Risarcimenti anticipati e mai restituiti. Adesso…”

“Tuttavia ATC RC1 nell’inerzia delle Istituzioni e nei limiti della propria capacità economica, ha anticipato per gli anni 2014 e 2015 i predetti risarcimenti gli agricoltori senza mai ricevere la restituzione, da parte degli Enti, delle corrispondenti somme. Alla luce di tale situazione, che purtroppo si protrae ormai da anni, recentemente lo scrivente ATC RC1 ha ritenuto opportuno adottare provvedimenti drastici come la decisione di sospendere l’attività di accertamento danni”.

“Tale decisione nasce dalla frustrazione di non poter dar seguito alle legittime richieste della categoria, avendo l’ATC un mero ruolo di verifica ed ispezione alla luce della mancata predisposizione dei fondi da parte dell’Ente pubblico normativamente competente. Tuttavia si ritiene legittima e doverosa tale decisione come strumento di denuncia affinché l’ormai insostenibile situazione cui versano gli agricoltori sia presa in carico dalle istituzioni pubbliche e politiche. È fondamentale che gli agricoltori e le rispettive associazioni si uniscano per far sentire la propria voce adottando tutti gli strumenti necessari per richiedere un cambiamento e sensibilizzare le istituzioni e la politica sulla necessità di un sistema di indennizzo efficiente ed accessibile, che possa realmente supportare chi subisce danni”, si chiude la nota.