Questa sera, nel corso dell’acclamata trasmissione di approfondimento politico condotta da Paolo Del Debbio su Rete4, “4disera, il pubblico italiano ha assistito a un confronto di grande rilevanza tra due parlamentari del Sud che, con competenza e determinazione, hanno portato Calabria e Sicilia nel cuore del dibattito pubblico nazionale sui grandi temi della politica estera: la guerra in Ucraina, il conflitto in Medio Oriente, il ruolo della Russia di Vladimir Putin, il ritorno di Donald Trump sulla scena mondiale e le posizioni dell’Italia su questi delicatissimi fronti internazionali.
Protagoniste del confronto sono state Vittoria Baldino, deputato del Movimento 5 Stelle e originaria della provincia di Cosenza, e Matilde Siracusano, deputato di Forza Italia e messinese, già sottosegretario e volto noto del centrodestra parlamentare. Due donne, due visioni politiche differenti, ma accomunate da un approccio serio e costruttivo, che ha saputo catturare l’attenzione del pubblico senza scadere in toni gridati o polemici.
Due Sud a confronto: visioni opposte, rispetto reciproco
Il dibattito ha subito mostrato le divergenze tra le due parlamentari. Baldino, in linea con la posizione del Movimento 5 Stelle, ha ribadito la necessità di un approccio più prudente e autonomo da parte dell’Italia nei confronti del conflitto in Ucraina, sottolineando i rischi di un’escalation militare e la necessità di puntare su una soluzione diplomatica piuttosto che sul continuo invio di armamenti. Ha espresso perplessità anche sulle dinamiche dell’intervento israeliano a Gaza, richiamando i valori del diritto internazionale e la protezione dei civili.
Dall’altra parte, Siracusano ha difeso con fermezza la linea atlantista del governo Meloni e di Forza Italia, riaffermando il sostegno all’Ucraina come presidio dei valori europei e democratici. Ha espresso una posizione netta a favore dell’Occidente e della “NATO”, evidenziando come l’accordo di pace non sia ancora arrivato perchè Putin non lo ha voluto e si è augurata che la nuova trattativa non sia l’ennesimo bluff. Sulla questione israelo-palestinese ha ribadito la condanna dei crimini di Hamas, pur auspicando soluzioni umanitarie per la popolazione civile.
Non sono mancate frecciatine e momenti di vivace confronto ma il tono è rimasto sempre civile, rispettoso, concentrato sui contenuti e sulle visioni politiche, senza mai scadere nella polemica sterile o nella retorica televisiva.
Il Sud che ragiona e rappresenta
Accanto ai due deputati, il dibattito è stato arricchito dalla presenza di autorevoli giornalisti e commentatori come Piero Sansonetti, Paolo Liguori e Giuseppe Gambino di TPI. Le loro analisi, talvolta divergenti, hanno contribuito a offrire uno spaccato complesso e articolato della politica estera italiana e delle sue ricadute interne. Il confronto tra posizioni ha reso la puntata una delle più interessanti degli ultimi mesi, offrendo agli spettatori non solo uno scontro tra partiti, ma un confronto tra idee.
Particolarmente significativo il fatto che Calabria e Sicilia siano state rappresentate da due figure parlamentari che hanno saputo difendere le rispettive visioni senza perdere di vista la dignità istituzionale e il legame con i propri territori. In un contesto mediatico spesso dominato da toni eccessivi e superficialità, la loro presenza ha mostrato un Sud consapevole, competente e presente, capace di dire la sua sui grandi temi globali.
Un segnale importante per il Mezzogiorno
La puntata di questa sera ha lanciato un segnale chiaro: Calabria e Sicilia non sono soltanto oggetto di cronache locali o problemi irrisolti, ma possono essere protagoniste anche nei contesti più alti del dibattito nazionale e internazionale. Attraverso le voci di Baldino e Siracusano, il Sud ha dimostrato di avere classe dirigente, visione politica e capacità dialettica per affrontare le sfide del mondo globalizzato.
Il confronto tra i due deputati – così diverso nei contenuti ma così simile nella qualità dell’intervento – è stato una rara dimostrazione di politica alta, che ha saputo unire le esigenze del territorio con lo sguardo sull’orizzonte globale. Un Sud che si confronta, che non si uniforma, ma che pretende di contare. Anche in prima serata.



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