“L’Associazione “Città in Movimento” parla per slogan ma si perde nel passaggio dalla poesia alla prosa, attribuendo significato diverso al termine “democrazia” che è già il potere del popolo che lo esercita (partecipazione) nei modi previsti dalla legge. E questo principio Costituzionale è scritto a caratteri indelebili! Orbene, l’associazione commette un pasticcio storico-giuridico nel viaggio dalla poesia, declinata in modo confuso, alla prosa: nei Comuni fino a 15.000 abitanti le liste sono tutte civiche, caratterizzate dalla presenza di partiti, come nel caso della lista “Città in Movimento”. Altra cosa sono le liste “laiche”, scevre da condizionamenti dei partiti. Ma questa è un’altra storia e la lista civica “Città in Movimento”, oltre a dichiarazioni in campagna elettorale, è caratterizzata da elementi ideologicamente e formalmente appartenenti a partiti politici. E lo testimonia la costante presenza ad eventi chiari e definiti che hanno visto la partecipazione, oltre che di consiglieri, anche della stessa sindaca che si è spinta anche a sostenere candidature di appartenenti a partiti politici“. E’ quanto afferma il Presidente del Circolo di FdI, Antonio Messina.
“Civismo di facciata”
“Sgomberato il campo da quello che è un mero “civismo di facciata”, va detto che tutte le condotte della coalizione (forse è meglio definirla così) che governa la città sono state improntate ad azioni elusive della componente “città” in tutte le sue declinazioni e questo ha portato a scelte errate che hanno fatto crescere il “dissenso civico” già dalla prima elezione successiva con un incremento degli astenuti dal voto. Senza andare lontano, è vero che i partiti locali forse avevano smesso di interpretare i bisogni della società villese, che è la ragione Costituzionale della loro esistenza ma è anche vero che sin dal primo Consiglio Comunale hanno dato prova della buona volontà, eleggendo in modo unitario il Presidente dell’Assise, pur proposto in modo rocambolesco da “Città in Movimento”, sottolinea Messina.
“Questa forma di collaborazione e nonostante il rifiuto di sindaco e maggioranza, è proseguita da parte di tutte le componenti, dentro e fuori della Civica Assemblea: la questione delle Antenne come dell’Autorità Portuale e sino alla rotatoria e alla scuola di Cannitello per citare i primi e gli ultimi episodi che hanno visto esclusa la città e i partiti che al di là di ogni schieramento hanno legittimamente partecipato e solidarizzato con i cittadini”, evidenzia Messina.
Gli attacchi di “Città in Movimento”
“Città in Movimento” ha risposto “picche” su tutto ed anzi ha attaccato questa rigenerazione ancora in atto, cercando scorciatoie, identificando e investendo dei temi solo presunti “capi popolo”, senza consentire una vera apertura di dialogo con la città e adottando scelte scellerate, prive di riscontri oggettivi, studi e report: così è stato per l’Autorità Portuale, così è stato per il parcheggio di via Mazzini, l’Autoporto, scuole o per il ponte sullo Stretto, per il quale, occorre ricordarlo, l’unica interlocuzione ha riguardato, a tempo ormai scaduto, la sola questione degli espropri. Ora, dire che “Città in Movimento” si sia presentato con un “programma ben definito” agli elettori, mentre costituisce un falso storico, dimostra che l’associazione non ha letto quel programma – che è già cosa gravee pone il problemasul reale autore – ma diventa un dato clamoroso perché “sconfessa” la sindaca che all’atto della presentazione ha filmato e certificato che andasse inteso come linea guida che andava riempita di contenuti“, rimarca Messina.
Suore Salesiane
“Clamoroso è anche – solo a titolo d’esempio – che il sindaco nei giorni scorsi abbia affermato che si stia “…lavorando per mantenere le suore salesiane presso l’Asilo Genova-Firenze…” dopo avere pervicacemente sostenuta l’obbligatorietà, per un Comune in dissesto, della modifica/revoca della Convenzione, a fronte di una città che anche attraverso documenti smentiva questa tesi e sosteneva l’importanza vitale di quella struttura soprattutto sotto il punto di vista sociale. Alla luce di ciò, la nota di “Città in Movimento” lascia attoniti e fa emergere una considerazione: di fronte a questi fatti la sindaca ha dimostrato di non voler sentire gli umori della città, e chissà se sarà un giorno possibile sapere da quali fonti ha scelto di abbeverarsi?”, conclude Messina.




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