Reggio, presentato il libro “10 febbraio, dalle foibe all’esodo”. Menia: “qualcuno dovrebbe vergognarsi”

Presentato a Reggio Calabria il libro “10 febbraio, dalle foibe all’esodo”, scritto dal Senatore triestino Roberto Menia: foto e interviste

  • presentazione del libro 10 febbraio dalle foibe all'esodo
    Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
  • presentazione del libro 10 febbraio dalle foibe all'esodo
    Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
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Oggi, martedì 29 aprile, all’Hotel Torrione di Reggio Calabria, è stato presentato il libro “10 febbraio, dalle foibe all’esodo”, scritto dal Senatore triestino Roberto Menia. Il libro racconta le storie e le testimonianze di uomini e donne simbolo di eroismo e sofferenza. L’autore, attuale Vicepresidente della Commissione Affari Esteri e Difesa del Senato, è colui che ha istituito la legge nr. 92 del 30 marzo 2004 che istituisce il “Giorno del Ricordo”, una commemorazione civile nazionale che si celebra il 10 febbraio di ogni anno al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia delle migliaia di italiani vittime delle foibe e dell’esodo dalle loro terre di oltre 350mila istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra.

All’incontro di oggi, introdotto e moderato da Giuseppe Agliano, presenti alcuni esponenti locali di Fratelli d’Italia (il Coordinamento cittadino è organizzatore dell’evento), lo storico Fabio Arichetta, Nicola Malaspina del Centro Studi Tradizione Partecipazione e Antonino Marcianò del Comitato 10 Febbraio. Ricordato anche Sergio Ramelli, giovane militante del Fronte della Gioventù milanese, aggredito sotto casa a colpi di chiave inglese da un commando comunista di Avanguardia operaia e morto proprio il 29 aprile di 50 anni fa, dopo 47 giorni di agonia.

“Ci sono stati decenni in cui queste storie sono state oscurate per spirito di partito, qualcuno dovrebbe vergognarsi, ha detto Menia ai microfoni di StrettoWeb a margine dell’evento. “Io sono figlio di quell’esodo e porto avanti con orgoglio quel ricordo. Ecco, se qualcuno ha vergogna io ho orgoglio”. Intervenuto anche, sempre ai nostri microfoni, Giuseppe Agliano.