“Mi chiedo come una persona lucida e leggermente equilibrata, che abbia la ventura di attraversare lo Stretto con la macchina, e ancor peggio con il treno, possa accettare di vivere in questo medioevo dei trasporti che ci obbliga a perdere tempi a costi enormi, il 7,30% del pil siciliano. Arrivato nel serpentone alle 8,10 sperando di evitare le file, imbarcato alle 9,15 partenza alle 9,29. Con il tempo di traghettamento perse due ore contro i 2 minuti di attraversamento del ponte. Questi disagi li vivono tutti e allora mi chiedo: a parte i pauperisti e i disadattati sociali, quali interessi particolari, quali paure subconsce, si celino dietro al no pontismo, di chi si oppone alla modernita qui e va in vacanza a Shangai, New York, Londra o Dubai e magari spera che i suoi figli vadano a lavorare a Milano o Bologna, lì dove le infrastrutture le costruiscono da decenni. Forza Cipess”. E’ quanto afferma su facebook l’avvocato messinese Fernando Rizzo fondatore della Rete Civica per le Infrastrutture e lo sviluppo del Sud.





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