“Qualcuno ha detto che Sara Campanella, purtroppo, ha sottovalutato. Voglio stigmatizzare queste parole che implicitamente racchiudono un messaggio che ritengo inaccettabile perché significa rivittimizzare la vittima. E’ come far ricadere su di lei quasi una colpa di ingenuità, la responsabilità di una non corretta comprensione di quello che stava accadendo. Questo è irricevibile. La vittima è sempre la vittima. A lei deve andare il nostro sostegno, la nostra difesa e il nostro cordoglio, giammai un giudizio ex post come questo che è gravissimo e, ribadisco, inaccettabile”, lo dichiara la senatrice di Italia Viva Dafne Musolino in un’intervista a Trapani24.
“Quel che, invece – continua la Musolino – va stigmatizzato è il fatto che nessuno delle istituzioni, nessun docente dell’Università, ad esempio, si sia accorto che questo soggetto avesse ideazioni non corrette e, la cronaca ha dimostrato, anche pericolose. Nessuno ha compreso la gravità di quel che stava accadendo nonostante fosse demandato, per il suo ruolo, ad ascoltare, a comprendere e ad intervenire. Pertanto colpire Sara Campanella dicendo che non avrebbe capito la gravità del fenomeno, è irricevibile e lo rifiuto. Sottolineo che le donne hanno il diritto di vivere la loro vita senza condizionamenti derivanti da chi ritiene di poterle importunare liberamente, non è la vittima a dover rendere conto se non ha denunciato in tempo. Fermo restando, inoltre, che tante volte le vittime denunciano ma vengono uccise lo stesso. Serve un esame di coscienza da parte della società e di tutte le istituzioni”, ha concluso la senatrice Dafne Musolino.



Vuoi ricevere le notifiche sulle nostre notizie più importanti?