Il Tribunale collegiale di Cosenza ha assolto con formula piena, “perché il fatto non sussiste“, gli ex consiglieri regionali del Partito Democratico Pietro Giamborino e Nicola Adamo, entrambi 68enni, rispettivamente originari di Piscopio (frazione di Vibo Valentia) e Cosenza. Insieme a loro è stato assolto anche Filippo Valia, 44 anni, nipote di Giamborino. I tre erano imputati nel processo collegato al maxiprocedimento “Rinascita Scott” con l’accusa di traffico di influenze illecite aggravato dal metodo mafioso. La Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, rappresentata dal pubblico ministero Annamaria Frustaci, aveva chiesto una condanna a sei anni di reclusione per ciascuno degli imputati.
Le contestazioni riguardavano presunti tentativi di interferenza nell’iter di una causa al TAR relativa all’aggiudicazione dei lavori di messa in sicurezza di alcuni versanti nel territorio di Vibo Valentia, banditi nel 2017. Secondo l’accusa, Giamborino – su richiesta del nipote – avrebbe contattato Nicola Adamo per chiedergli di intercedere presso un giudice amministrativo, promettendogli in cambio una somma di 50mila euro.
Tuttavia, dopo l’istruttoria dibattimentale, il collegio giudicante ha ritenuto insussistenti gli elementi a supporto delle accuse, pronunciando l’assoluzione per tutti gli imputati. La competenza del Tribunale di Cosenza derivava dal fatto che i presunti reati si sarebbero svolti tra i comuni di Cosenza, Altilia e Grimaldi.
La sentenza rappresenta un importante sviluppo in uno dei filoni giudiziari più complessi della recente storia giudiziaria calabrese.



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