Tensioni, fischi, urla e caos in Aula alla Camera nel corso della discussione generale sulle comunicazioni della Premier Giorgia Meloni in vista del Consiglio Europeo. La seduta è stata sospesa in seguito a proteste provenienti dai banchi del PD, ma è poi ripresa seppur in una situazione confusionaria e caotica. “Approfitto per fare i miei auguri a tutti i papà dentro e fuori da quest’Aula”, ha esordito il Presidente del Consiglio in replica alla Camera dopo il dibattito in vista del Consiglio europeo.
Ieri c’è stata “una lunga conversazione tra il presidente Donald Trump e il presidente Vladimir Putin: tra i punti discussi c’è l’ipotesi di un parziale cessate il fuoco limitato alle infrastrutture strategiche”: si tratta di “un primissimo spiraglio che va nel senso di quanto concordato a monte tra Trump e Zelensky” a Gedda, ha detto la presidente del Consiglio in replica.
“La posizione del governo è chiara, noi abbiamo fatto le nostre valutazioni, il governo aveva chiesto lo scorporo delle spese difesa dal calcolo del Patto di stabilità. Oggi però non possiamo non porre il problema che l’intero Piano presentato dalla presidente della Commissione Ue von der Leyen si basa quasi completamente del debito nazionale degli Stati”, ha detto poi Meloni alla Camera parlando del ReArm Europe.
“È la ragione per cui stiamo facendo altre proposte, perché ci aiuta scomputare le spese, però dall’altra parte una priorità deve essere favorire gli investimenti privati su questa materia. Con Giorgetti – ha aggiunto – abbiamo elaborato una proposta che ricalca l’Invest Eu, con garanzie europee per investimenti privati e cerchiamo di rendere questo piano maggiormente sostenibile. Ma la posizione mi pare chiara”.

Frecciata a M5S: “ora siete antimilitaristi, ma quando stavate al Governo…”
“Non so che cosa volete che vi dica, mi spiace per voi che non avete evidentemente delle proposte da fare, capisco perché quando eravate al governo l’Italia aveva dei problemi. Capisco che i cittadini sono preoccupati, lo sono anche io e non ho tempo per la vostra lotta nel fango. Gli italiani valuteranno come comportarsi e la discrasia che esiste tra le posizioni che tenete all’opposizione e le scelte fatte al governo, voi dall’opposizione siete antimilitaristi, quando siete stati al governo vi siete comportati diversamente“ approvando “il più alto aumento delle spese della difesa rispetto al Pil”.
“Mi aspettavo proposte, ho ascoltato improperi e insulti ma non ho tempo per la vostra lotta nel fango”. Scattano i “buu” dai banchi M5s dopo questa frase della premier pronunciata in Aula alla Camera verso i banchi dei pentastellati. Proteste coperte, però, dall’applauso fragoroso e della standing ovation dai banchi di Fratelli d’Italia. La tensione aumenta quando la premier sottolinea che è falso dire che non vengono messi soldi sulla sanità. Proteste dai banchi M5s. L’onorevole Donno è richiamato all’ordine dal presidente Lorenzo Fontana.
Meloni a Schlein: “no a Trump vuol dire fuori dalla Nato e G7?”
“Voglio chiedere alla collega Schlein che immagino interverrà così potrà chiarire” la posizione del Pd perché “non è chiarissima l’idea di Europa a cui si fa riferimento”, ha detto ancora la premier in replica. Stare con la Ue, chiede la premier alla segretaria Dem, significa mandare le truppe in Ucraina “perché lo hanno proposto Macron e Starmer?”. E “quando dice che Trump non sarà mai niente di simile a un alleato, che vuol dire? Che dobbiamo uscire dalla Nato, dal G7? Che non dobbiamo avere rapporti bilaterali? Io penso che i paesi alleati non cambino in base a chi vince le elezioni”. E “non convince la proposta di acquisti di armi sul modello vaccini Covid” che “non è andato benissimo. I contratti sono stati secretati e vi ricordate come sono andate le cose”.
Meloni legge il manifesto di Ventotene e scatta la protesta
Dure proteste in Aula dai banchi dell’opposizione fischi dopo che la premier ha letto in Aula verso il centrosinistra il manifesto di Ventotene. Applausi dai banchi del centrodestra ma dal centrosinistra scattano fischi e urla. Il presidente Lorenzo Fontana è costretto a sospendere la seduta.

Proteste dai banchi del Pd quando la premier legge alcuni passaggi del manifesto di Ventotene verso l’opposizione. Tra gli altri dai Dem Federico Fornaro e, Piero De Luca, Anna Ascani. I parlamentari del centrodestra tutti in piedi, applausi anche dai banchi del governo. Fornaro si rivolge alla presidenza per protestare e il presidente Fontana avverte che dai banchi del governo non si può applaudire. A fatica il ministro Tommaso Foti legge i pareri del governo scandendo il parer contrario. A quel punto il presidente Fontana interrompe.
“Non se questa è la vostra Europa ma certamente non è la mia”, ha detto Meloni alla Camera, che in conclusione della sua replica ha citato alcuni passaggi del Manifesto di Ventotene, rivolgendosi alle opposizioni. “Non mi è chiarissima neanche la vostra idea di Europa, perché nella manifestazione di sabato a piazza del Popolo e anche in quest’aula è stato richiamato da moltissimi partecipanti il Manifesto di Ventotene: spero non l’abbiano mai letto, perché l’alternativa sarebbe spaventosa”, ha esordito in questa risposta Meloni, “contenta” di “citare testualmente” alcuni passaggi del testo scritto nel 1941 da Altiero Spinelli e Ernesto Rossi.
La seduta della Camera è poi ripresa ma in una situazione caotica. Il ministro Foti ha espresso i pareri sulle risoluzioni ma le contestazioni sono state tale da sopraffare la voce del ministro.
