Ucraina-Usa, svolta per la pace: Zelensky accetta tregua. Le condizioni di Trump e l’apertura della Russia

L'Ucraina accetta un cessate il fuoco di 30 giorni proposto dagli Usa, che in cambio torneranno a offrire aiuti militari

StrettoWeb

Sembra passato molto tempo da quel poco felice confronto tra Trump e Zelensky alla Casa Bianca. E invece, a una settimana da quella discussione, si è vicina alla svolta per la pace in Ucraina, anche dopo la lettera del Presidente ucraino al collega Usa. Il vertice di Gedda ha portato in dote un comunicato congiunto che ha suggellato una intesa dopo oltre tre anni di conflitto: Kiev ha accettato la proposta americana di una tregua di 30 giorni e Washington in cambio ha promesso che riprenderà subito a invitare aiuti militari e a condividere la sua intelligence.

“Adesso gli Usa capiscono le nostre argomentazioni”, ha esultato Zelensky, sentendo di essere uscito dall’angolo. Uno stato d’animo confermato dalle parole del presidente americano, che per la prima volta ha lanciato la palla nel campo di Putin: “Spero sia d’accordo con il piano” per la tregua, “parlerò con lui forse questa settimana”, anche con l’auspicio di arrivare ad un “cessate il fuoco totale nei prossimi giorni”. Nel frattempo, partiranno nuovi contatti tra funzionari russi e americani, ma Trump ha già annunciato che inviterà nuovamente Zelensky alla Casa Bianca.

Cosa è accaduto nella giornata di Gedda

La giornata a Gedda è stata lunga e intensa: il primo incontro tra americani e ucraini chiamato ad archiviare il disastro dello Studio Ovale, lo scorso 28 febbraio, che era costato a Kiev lo stop agli aiuti militari e all’intelligence. Nella città saudita si sono confrontate due delegazioni di alto livello, a dimostrazione che l’obiettivo delle due parti era di fare sul serio: per gli Usa il consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz e il segretario di Stato Marco Rubio, per Kiev il capo dell’ufficio presidenziale Andriy Yermak ed i ministri degli Esteri e della Difesa Andriy Sybiga e Rustem Umerov.

“Siamo pronti fare di tutto per raggiungere la pace”, sono state le prime parole ai giornalisti di Yermak, prima di immergersi nei negoziati nella lobby dell’hotel Ritz-Carlton. Una posizione di “apertura”, con l’auspicio di una “conversazione costruttiva e amichevole con i nostri partner americani”, ha assicurato il consigliere di Zelensky, mentre il giorno prima il presidente ucraino aveva aperto la strada incontrando il principe Mohammed bin Salman, per consolidare la mediazione saudita.

La nota congiunta, le condizioni per la pace e i prossimi passi Usa-Russia

Nella nota congiunta, le due parti hanno annunciato che “l’Ucraina ha espresso la disponibilità ad accettare la proposta degli Stati Uniti di un cessate il fuoco immediato e provvisorio di 30 giorni, che può essere esteso di comune accordo tra le parti e che è soggetto all’accettazione e all’attuazione simultanea da parte della Federazione Russa”. Washington, inoltre, riprenderà “l’assistenza alla sicurezza per l’Ucraina e rimuoverà la pausa sulla condivisione di intelligence”. Trump ha poi incassato l’ok degli ucraini a “concludere il prima possibile un accordo completo per lo sviluppo delle risorse minerarie critiche”, anche per “compensare il costo dell’assistenza americana”. Kiev è riuscita a fare inserire nel comunicato che “i partner europei saranno coinvolti nel processo di pace”. E proprio i leader europei hanno “accolto con favore le notizie giunte da Gedda”.

In questa fase saranno ancora gli Stati Uniti a interloquire gli Mosca. “La palla ora è in mano ai russi”, ha detto chiaramente Rubio e si stanno programmando nuovi contatti diretti a livello di funzionari, come confermato da Mosca. Giovedì sarebbe atteso nella capitale russa anche l’inviato di Trump Steve Witkoff. Trump, che intende telefonare a Putin in questa settimana, ha affermato che Stati Uniti e Russia terranno incontri sull’Ucraina l’11 o il 12 marzo, riporta Reuters. “Inviterei Zelensky a tornare alla Casa Bianca. Speriamo che la Russia accetti un cessate il fuoco. Incontreremo la Russia più tardi, oggi e domani”. Dalla Russia la risposta di Zakharova. “La Russia non esclude contatti con rappresentanti degli Stati Uniti nei prossimi giorni”, ha detto la portavoce del ministro degli esteri russo.

Le parole di Zelensky

Così il Presidente ucraino. “Appena c’è stata la relazione della nostra delegazione riguardo l’incontro con il team americano in Arabia Saudita. La nostra proposta ucraina per questo incontro con gli americani comprendeva tre punti: il silenzio nel cielo – missili, bombe, droni a lunga distanza – il silenzio in mare, e misure concrete per stabilire la fiducia in tutta questa situazione, nella quale continua la diplomazia, a cominciare dal rilascio dei prigionieri. La parte americana comprende i nostri argomenti, accoglie le nostre proposte, e voglio ringraziare il Presidente Trump per la costruttività della conversazione tra i nostri team. Oggi è stata fatta una proposta da parte americana per compiere il primo passo e tentare un cessate il fuoco completo per 30 giorni, non solo riguardo missili, droni e bombe, non solo nel Mar Nero, ma anche lungo tutta la linea del fronte.

L’Ucraina accoglie questa proposta, la consideriamo positiva e siamo pronti a fare questo passo. Gli Stati Uniti devono convincere la Russia a farlo. Quindi siamo d’accordo, e se i ‘russi’ accetteranno, in quel momento il silenzio avrà effetto. Un elemento importante della conversazione di oggi è la disponibilità dell’America a ripristinare l’assistenza difensiva all’Ucraina, nonché il supporto con i dati di intelligence. L’Ucraina è pronta per la pace. La sua disponibilità a fermare la guerra o proseguirla devono essere dimostrate dalla Russia. È giunto il momento per la piena verità. Ringrazio tutti coloro che aiutano l’Ucraina”.

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