Se si pensa al simbolo più noto e riconoscibile di Catanzaro, la mente corre probabilmente alla Statua del Cavatore, monumento che raffigura un uomo intento a lavorare e, proprio per questo, segnale delle caratteristiche che hanno forgiato la popolazione locale: una laboriosità e una voglia di rendersi attivi, anche e soprattutto dinanzi a un territorio di straordinaria bellezza, ma altresì soggetto a disastri ambientali che l’hanno fortemente contraddistinto.
La storia della Statua del Cavatore
La Statua del Cavatore, o più semplicemente “Il Cavatore”, è un monumento realizzato nella seconda metà del ‘900 in bronzo, con base di granito, posizionata in una nicchia realizzata in mattoni neoclassici, che fa parte del più vasto complesso monumentale di San Giovanni, in Piazza Matteotti. Il complesso domina l’intera piazza in maniera suggestiva: il bronzo della statua contrasta con il granito grigio del bassorilievo e con l’acqua della fontana.
In qualsiasi ora del giorno e della notte, il monumento mostra un meraviglioso gioco di luci e ombre, con una enfasi sull’azione che dà l’impressione che il Cavatore debba muoversi da un momento all’altro, per far cadere il suo arnese di lavoro sul granito.
Chi è l’autore
L’autore del monumento è Giuseppe Rito, un artista autodidatta che ha lasciato numerose testimonianze artistiche del suo operato. Un artista, peraltro, non certo lontano dal mondo della laboriosità che è stato rappresentato con il Cavatore, considerata la sua discendenza da una famiglia di artigiani e intagliatori del legno.
Fin da ragazzo Giuseppe Rito fu avviato alla professione del padre, muratore, abbandonando così gli studi. È proprio grazie a questa professione che riuscì a scoprire il piacere della creazione e del lavoro della materia, riuscendo a dar vita alle prime figure fin dalla giovanissima età.
Pur in un’esistenza non lunghissima (morì a 56 anni), Rito ha dato vita a decine di opere molto potenti, come il gruppo bronzeo delle dee della Giustizia e della Libertà che fanno da guardia allo scalone d’onore del Palazzo di Giustizia di Catanzaro.
Le altre opere di Piazza Matteotti
Sebbene il Cavatore sia il simbolo più riconoscibile di tutta Catanzaro e, dunque, dell’area in cui sorge, Piazza Matteotti può offrire al capoluogo della regione un biglietto da visita di grandissimo valore storico e culturale.
Per quanto concerne ad esempio le architetture civili che qui si trovano, la prima ad essere edificata fu il Palazzo dell’ITIS Ercolino Scalfaro, con lavori iniziati nel 1905 e terminati nel 1912. Più o meno negli stessi anni fu edificata anche la stazione di quella che all’epoca si chiamava Piazza Indipendenza, recuperata poi nel 2016 dopo anni di abbandono: oggi l’edificio, in stile liberty, è utilizzato come sala espositiva.
Nel 1930 fu poi inaugurato il palazzo che ospita gli uffici della Corte d’Appello, mentre nel 1935 venne costruito il palazzo del Grande Albergo Moderno, uno degli alberghi più rinomati di tutta la città, oggi sede di un istituto di credito.
Per quanto riguarda i monumenti, la fontana monumentale del Cavatore è certamente quello più conosciuto, ma è impossibile non prestare la giusta attenzione anche al Monumento ai caduti della Grande Guerra, scultura bronzea opera di Michele Guerrisi e risalente al 1933 (danneggiata dai bombardamenti del 1943).
Ricordiamo infine come la piazza sia stata oggetto di numerosi lavori nel corso dei decenni e come l’ultima riqualificazione di rilievo risale agli inizi del nuovo millennio. Nel 2007 fu indotto dal Comune un concorso di idee vinto da Franzo Zagari, che si occupò altresì dei lavori degli anni ’90 del secolo precedente. Il suo gruppo di lavoro terminò i lavori nel 2015 modificando parzialmente il layout della piazza, che ha visto l’installazione di una fontana triangolare dalla base in vetro al posto della precedente meridiana, e la posa della nuova pavimentazione in crosite, oltre alla creazione di una nuova sezione, il giardino dei ciliegi, con la posa di sedute multicolore in plastica.
Ancora più recenti sono stati alcuni lavori di riqualificazione dell’intera zona, con interessamento del viadotto Kennedy, l’asse che collega la piazza alla Piazza Stocco e alla Rotatoria Gualtieri. Sono stati effettuati interventi sui marciapiedi, con nuove piastrelle in quarzite, ed è stato rifatto l’impianto di illuminazione a led.



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