“Piazza Indipendenza un’idea per dare un volto memorabile intorno al nostro lungomare. E noi in qualità di associazione culturale, ne vorremmo suggerire giusto due”. Comincia così la nota dell’Associazione culturale “Sensazioni Emergenti”, nella persona di Domenico Nava, che avanza due proposte per cambiare il volto di Piazza Indipendenza, proprio in questi giorni rimessa a nuovo – dopo il Capodanno RAI – ma in attesa di restyling definitivo e accattivante, in seguito ad apposito progetto.
La prima proposta
“La prima proposta – si legge ancora nella nota – potrebbe dare memoria alla realtà calabrese in quanto prenderebbe spunto dalle sculture di Bruno Catalano, che vedremmo molto bene poste al centro dell’aiuola, con lo sfondo del nostro verde e del chilometro ben conosciuto ed ammirato. La realtà calabrese è stata quella dell’emigrante, per cui il soggetto che ci piace proporre sarebbe il ricordo dei tanti che per vivere e provvedere a se stessi ed alla famiglia dovevano lasciare la propria terra e talvolta i loro affetti, verso i viaggi della speranza”.
La seconda proposta
“L’altra proposta ci porterebbe a recuperare una lampada che venne installata nel 23 dicembre 2010, dall’assessore di allora Dr. F.sco Sarica, posta sulla via Reggio Campi I tronco, all’altezza delle Tre Fontane: la Solar Free. La sua particolarità, era data dall’immagine di struttura ad albero che sarebbe certamente capace di affascinare oltre che riempire di luminosità i dintorni di Piazza Indipendenza. Presentata come un prodotto rivoluzionario per l’illuminazione urbana, rappresenta una riuscitissima simbiosi tra design pionieristico e tecnologia eco-compatibile d’avanguardia. Tanto è vero che una identica struttura allo stato attuale è presente in Germania nella città di Monaco, in Italia a Milano e a Venezia, città di grande interesse nel campo artistico”.
“Realizzata dalla Artemide è stata giusto un breve periodo utilizzata, poiché a breve distanza dall’attuazione vennero intrapresi i lavori di rifacimento delle Tre Fontane, per cui scomparve. Chissà che non si riesca ad averne notizia e magari sfruttare così il costo sostenuto all’epoca e purtroppo diremmo per nulla compensato dal suo breve utilizzo”, si chiude la nota.