Le navi da guerra della Marina Militare nello Stretto di Messina per un’esercitazione della NATO | FOTO e DETTAGLI

L’esercitazione coinvolge un’area marittima di oltre 600.000 km², spaziando dalle coste italiane al Mediterraneo centrale, fino all’isola di Creta a est e alle Baleari a ovest
  • navi guerra stretto di messina
    Foto di Salvatore Dato © StrettoWeb
  • flotta marina militare italiana stretto di messina
    Foto di Peppe Caridi © StrettoWeb
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Questa mattina, le acque dello Stretto di Messina sono state attraversate da alcune navi della flotta da guerra della Marina Militare italiana, offrendo uno spettacolo suggestivo che ha attirato l’attenzione di migliaia di persone tra Calabria e Sicilia. In testa al gruppo la nave “Trieste”, la più grande unità militare costruita in Italia dal secondo dopoguerra, seguita dalle navi anfibie “San Marco”, “San Giusto” e “San Giorgio”.

Il transito delle navi, avvenuto in maniera discreta e fuori dai tracciamenti pubblici come Marine Traffic, rientra nelle operazioni della grande esercitazione navaleMare Aperto 2025”, iniziata il 26 marzo e in programma fino al 18 aprile. Si tratta della principale attività addestrativa della Marina Militare, condotta ogni anno nel Mediterraneo, e che per questa edizione si svolge in un’unica sessione.

Un teatro operativo vastissimo

L’esercitazione coinvolge un’area marittima di oltre 600.000 km², spaziando dalle coste italiane al Mediterraneo centrale, fino all’isola di Creta a est e alle Baleari a ovest. In campo ci sono più di 120 mezzi tra navi, sommergibili, aerei, elicotteri e droni subacquei e di superficie, con oltre 6.000 militari partecipanti provenienti da 8 Paesi NATO e osservatori da 21 marine estere.

Oltre alla Marina, prendono parte all’operazione anche unità dell’Esercito, dell’Aeronautica, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Capitaneria di Porto, che opereranno in scenari simulati ad alta complessità e realismo.

Al centro della scena, la nave “Trieste”

Tra le novità più rilevanti, spicca il primo impiego operativo della nave “Trieste”, nuova ammiraglia della flotta italiana che sostituirà la storica “Garibaldi”. In questa edizione, la “Trieste” sarà protagonista di una simulazione di assalto anfibio, affiancata dalla Brigata Marina San Marco.

L’addestramento tra guerra elettronica e cooperazione civile

Il programma addestrativo è incentrato su scenari di crisi multidimensionali, con particolare attenzione alla risposta a minacce chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari (CBRN). L’operazione si svolge in sinergia con esperti civili e centri di ricerca come CASD, CESI e CESMAR, oltre al coinvolgimento di circa 100 tra studenti e docenti universitari, imbarcati per studiare da vicino il ruolo della Difesa nella sicurezza nazionale.

A partecipare anche il gruppo navale EUROMARFOR, formato da Francia, Italia, Portogallo e Spagna, che aggiunge ulteriore complessità e prestigio all’esercitazione.

De Carolis: “Una prova fondamentale per la sicurezza marittima”
“‘Mare Aperto’ è un banco di prova imprescindibile per la Squadra Navale, utile a testare interoperabilità e capacità di risposta in scenari complessi e dinamici. In questa edizione, l’obiettivo è rafforzare la coesione delle forze in funzione della sicurezza marittima e della difesa degli interessi nazionali”, ha dichiarato l’ammiraglio Aurelio De Carolis, comandante in capo della Squadra Navale.

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