Nella vicenda del Museo del Mare c’è purtroppo chi non sorride e rischia di rimanere in mezzo ad una strada. Il riferimento è al cantiere nautico Marine Group, al centro della questione delocalizzazione per la presenza nell’area dei lavori dell’infrastruttura. La storia è nota e va avanti da tanto tempo, tra botta e risposta e non solo, visto che si è arrivati anche in Tribunale. Nel corso della cerimonia per la posa della prima pietra del Museo del Mare lo scorso 22 febbraio, i componenti del cantiere hanno messo in scena una protesta pacifica e silenziosa. Esposti diversi striscioni per rivendicare i diritti al lavoro, proprio mentre si stava svolgendo l’evento.
Barreca: “attendiamo l’esito della sentenza del Consiglio di Stato”
All’audizione in commissione controllo e garanzia avrebbero dovuto prendere parte sia l’architetto Doldo che l’avvocato Barreca ma alla seduta era presente solamente il secondo. “Non possiamo fare molto se non attendere l’esito della sentenza del Consiglio di Stato dopo che il Tar aveva dato ragione al Cantiere Nautico. All’azienda Marine Group è stata notificata la cessazione anticipata della concessione per via dei lavori”, ha affermato Barreca.
Ripepi: “solita approssimazione dell’amministrazione comunale”
Oggi in commissione controllo e garanzia del comune di Reggio Calabria, il presidente Massimo Ripepi ha deciso di affrontare la vicenda tra Comune e “Marine Group” e non sono mancate critiche. A margine della riunione, il consigliere di opposizione non le manda a dire: “è evidente che l’amministrazione sta attendendo la sentenza del Consiglio di Stato ma nel frattempo doveva ricollocare l’azienda e tutelare i posti di lavoro. La maggioranza affronta le cose male e con approssimazione e la gente rischia di restare in mezzo ad una strada come già successo con Piazza del Popolo. Sarebbe un peccato perdere un’azienda come Marine Group in un posto strategico come l’area dello Stretto”.
Le spiegazioni del consigliere Cardia
Il consigliere della Lega, Mario Cardia, spiega in maniera precisa: “il comune si deve adoperare per trovare una soluzione per Marine Group. Ricordiamo che c’è un Protocollo d’Intesa che pone in obbligo all’amministrazione comunale di delocalizzare l’attività ma al momento non esiste soluzione. A Calamizzi c’è il progetto comunale del Circolo Velico, al Porto il Museo del Mare, a Pentimele c’è il problema dell’amianto. Su quest’area, il comune aveva creato un bando a cui aveva partecipato il Cantiere Nautico ma in una relazione, l’Interprogetti di Roma, fa osservazioni tecniche in merito ai rifiuti presenti nella zona. Perchè il comune non procede alla bonifica di Pentimele così da collocare la Marine Group?”, rimarca Cardia.
mancava il Rup Doldo
Barreca a supporto amministrativo di doldo
Mario Cardia: