Montalbano Elicona è un piccolo comune in provincia di Messina ricco di spunti per i visitatori che decidono di trascorrere qui la propria giornata. Cominciamo tuttavia da una breve spiegazione sull’origine del nome, che ci pone dinanzi a diverse teorie che si sono succedute nel corso degli anni. Secondo una prima ricostruzione, il nome di Montalbano Elicona deriva dal monte albanus, dal colore bianco. Probabilmente il riferimento è al fatto che il monte, sorgendo a più di 900 metri sul livello del mare, era spesso colorato dal bianco della neve.
Un’altra teoria fa invece risalire il nome all’arabo al-bana, ovvero “luogo eccellente”. Eccellente, peraltro, il comune messinese lo è realmente, come vedremo nel prossimo paragrafo…
Cosa vedere a Montalbano Elicona
Tra le numerose cose da vedere a Montalbano Elicona c’è sicuramente il Castello, l’edificio che sovrasta il centro cittadino e che originariamente svolgeva le funzioni di fortezza. Risalente al periodo della dominazione sveva aragonese, nei secoli subì diverse modifiche fino ad arrivare al 1300, quando Federico II d’Aragona ne fece la propria residenza reale.
Di particolare attrazione è la bella Cappella Reale, di origine bizantina, così come i due musei: uno di questi è dedicato alle armi bianche, con un interessante percorso espositivo che permette ai visitatori di vedere tutti gli armamenti di un cavaliere; il secondo è un museo dedicato agli strumenti musicali di epoca medievale.
Nelle strade che collegano al Castello troviamo tante altre attrazioni su cui sarebbe conveniente soffermarsi. Uno di questi è la Chiesa di Santa Caterina, con la sua facciata in stile romanico che contrasta con gli stili più vari che sono presenti al suo interno. La statua in marmo di Santa Caterina è attribuita alla scuola del Gagini.
Altro edificio religioso che merita una visita è il Duomo, consacrato a San Maria Assunta e San Nicolò Vescovo: l’edificio si affaccia sulla piazza con la sua importante scalinata. Al suo interno si può ammirare la statua in marmo di San Nicolò, con un basamento in rilievo che mostra la vita del santo, ad opera dello scultore Giacomo Gagini. Tra le altre opere di particolare importanza storico – artistica anche un crocifisso in legno del ‘400 e una rappresentazione dell’Ultima Cena, dell’artista Guido Reni.
Nel corso dei secoli la Chiesa ha subito tanti cambiamenti. Tra i principali c’è l’introduzione di un campanile, non presente nello schema originario del IX secolo, così come la suddivisione della Chiesa in navate, anch’essa non presente nel progetto iniziale.
Le tradizioni del paese
Una passeggiata tra le vie medievali del paese è anche la giusta occasione per cercare di comprendere quali siano le principali tradizioni del borgo.
Tra di esse ci sono sicuramente quelle enogastronomiche. Tra le pietanze più saporite e conosciute di Montalbano Elicona troviamo per esempio le fave a maccu e i maccheroni, la ricotta salata e fresca, i formaggi, i cavalluzzi di tumma, la scurcilla. Ricca è anche la gamma di dolci a base di ricotta locale, così come quelli a base di nocciola.
Se poi ci si trova a ferragosto, il piatto tipico diventa la pasta ‘ncasciata, condita con il ragù di vitello e castrato, polpette sbriciolate, melanzane, uova e pangrattato. Altro piatto tipico sono i lempi e trori, con fagioli, cicerchia, granoturco, lenticchie e grano, bolliti e conditi.
L’altipiano di Argimusco
La visita a Montalbano Elicona è naturalmente occasione utile per visitare l’altipiano di Argimusco, un luogo molto misterioso situato ai confini settentrionali del bosco di Malabotta. Qui un gruppo di grandi rocce di arenaria quarzosa, dalle forme curiose e suggestive, svetta a più di mille metri di altitudine rendendo questo luogo una sorta di Stonehenge siciliana.
Le origini del posto sono avvolte nel mistero. Secondo alcuni potrebbe essere una formazione creata per antichi rituali legati all’astronomia, mentre altri ritengono che l’origine dei megaliti sia del tutto naturale e che dunque l’attuale risultato si debba all’erosione praticata dal vento e dagli altri eventi atmosferici, che hanno nei secoli determinato l’insorgenza di queste curiose forme.
Qualsiasi sia la causa che ha prodotto questa meraviglia, è sicuramente consigliabile organizzare una passeggiata in questo ambiente naturale per completare la propria visita all’area di Montalbano Elicona.



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