Gioia Tauro cambia passo. Dopo anni in cui è stato definito un gigante isolato, il più grande porto container del Mediterraneo si prepara a giocare un ruolo da protagonista nel sistema logistico europeo. Il 2024 è stato l’anno della svolta: nel mese di luglio è stata ufficializzata la piena operatività ferroviaria del porto, con la sottoscrizione dell’atto di concessione demaniale marittima tra l’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio e Rete Ferroviaria Italiana (RFI). Con questo passaggio, la gestione dell’“ultimo miglio ferroviario” è passata a RFI, consentendo una completa integrazione dello scalo nella rete ferroviaria nazionale. Un traguardo storico che cambia radicalmente il ruolo del porto nel sistema dei trasporti italiano.
Binari europei, destinazione futuro
L’infrastruttura è stata potenziata con la realizzazione di un gateway ferroviario interno dotato di sei binari, ciascuno lungo 750 metri, in linea con gli standard europei. Questo adeguamento ha permesso di attivare nove coppie di treni giornaliere, che ora collegano Gioia Tauro ai principali interporti del Paese: Nola, Bologna, Padova.
I risultati sono già visibili. Nei primi otto mesi del 2024, il porto ha movimentato 2.632.696 TEU, con un incremento del 10% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La crescita è visibile anche nel traffico automobilistico: oltre 200.000 veicoli movimentati via mare nei primi sette mesi dell’anno.
Grazie al miglioramento delle connessioni ferroviarie, Gioia Tauro non è più solo un grande hub di transhipment, ma diventa un porto gateway per il mercato italiano ed europeo, in grado di ricevere e redistribuire merci via rotaia con efficienza e rapidità.
Un nodo sul corridoio TEN-T da Helsinki a La Valletta
Il potenziamento infrastrutturale di Gioia Tauro si inserisce nel contesto più ampio del corridoio europeo TEN-T Scandinavo-Mediterraneo, una delle grandi dorsali logistiche dell’Unione Europea, che collega Helsinki a La Valletta, passando per l’Italia.
Gioia Tauro è l’unico porto italiano del corridoio in grado di ospitare le meganavi da oltre 20.000 TEU. La sua posizione geografica, al centro del Mediterraneo e sulla rotta Asia-Europa, ne fa una porta naturale per le merci provenienti da Suez, dall’Africa e dall’Estremo Oriente. Oggi, grazie all’integrazione con la rete ferroviaria, può essere anche la porta d’ingresso terrestre verso il cuore del continente.
Il Ponte sullo Stretto: la prossima svolta
All’orizzonte, un altro progetto destinato a rafforzare la centralità dello scalo: il ponte sullo Stretto di Messina. Il suo completamento, previsto nei prossimi anni, rappresenterebbe la chiave di volta per connettere la Sicilia alla rete ferroviaria nazionale, prolungando di fatto il corridoio TEN-T fino ai porti siciliani (Augusta, Palermo, Catania) e integrandoli nel sistema logistico continentale.
Con il ponte, Gioia Tauro potrà espandere la propria area di influenza e contribuire alla costruzione di una macro-rete portuale del Mezzogiorno, rendendo più competitivi i traffici del Sud Italia e accorciando le distanze tra le due sponde dello Stretto.
Una sfida per il Sud, un’opportunità per l’Europa
Il presidente dell’Autorità Portuale, Andrea Agostinelli, ha definito questi sviluppi come “una rivoluzione silenziosa ma profonda”. La combinazione tra infrastrutture moderne, collocazione strategica e reti europee può finalmente liberare il potenziale di Gioia Tauro e trasformarlo nel motore logistico del Mezzogiorno.
Il Sud Italia, spesso visto come periferia, può diventare cuore pulsante dei flussi commerciali tra Europa, Asia e Africa. Ma perché ciò accada, è necessario proseguire con gli investimenti, semplificare la burocrazia e costruire sinergie reali tra porti, ferrovie, zone industriali e retroporti.
Non più solo un punto sulla mappa
Per troppo tempo Gioia Tauro è stato un colosso solitario. Oggi, finalmente collegato ai binari dell’Europa, può diventare molto di più di un porto: una piattaforma logistica euro-mediterranea, un asse strategico di sviluppo, un’occasione concreta per rilanciare il Sud. Il futuro è arrivato. Questa volta, su rotaia.