Comunali Reggio Calabria, Tuccio: “in città c’è uno scontro poltronaro, urge un percorso di pacificazione trasversale”

Elezioni Comunali Reggio Calabria, Luigi Tuccio: "in città c'è uno scontro poltronaro, urge un percorso di pacificazione trasversale che non guardi colore politico"

  • Tuccio
    Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
  • Tuccio
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  • Squadra Lamberti Polo Civico
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  • Iniziativa Polo Civico - Lamberti Castronuovo sindaco
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  • Iniziativa Polo Civico - Lamberti Castronuovo sindaco
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  • Iniziativa Polo Civico - Lamberti Castronuovo sindaco
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  • Iniziativa Polo Civico - Lamberti Castronuovo sindaco
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  • Azzarà
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  • Cittadino
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  • Iniziativa Polo Civico - Lamberti Castronuovo sindaco
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  • Lamberti Castronuovo
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  • marziale
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Luigi Tuccio è un noto avvocato del Foro di Reggio Calabria, storico esponente politico della destra reggina e assessore comunale nella Giunta guidata da Demi Arena tra 2011 e 2012, figlio del giudice antimafia Giuseppe. Durante la manifestazione elettorale del Polo Civico, che si è svolta presso il Teatro sullo Stretto di Campo Calabro, Tuccio, nel suo intervento, ha detto: “occorre partire dal sentimento di antipolitica che alberga ormai nelle anime dei cittadini sfiduciati e quindi disinteressati alla cosa pubblica in risposta ai giochi romanocentrici dei partiti interessati solo alla spartizione delle poltrone e ricondurre ad un recupero della centralità della politica. La città continua ad essere terreno di battaglia e scontro non ideologico, che forse avrebbe un senso, ma scontro poltronaro! Occorre procedere ad un recupero del dialogo civile attraverso un serio percorso di pacificazione trasversale che non guardi colore politico”, puntualizza Tuccio.

“La povertà culturale che attanaglia la mediocrità può essere sconfitta solo dalla valorizzazione della buona borghesia”

“Naturalmente i temi non sono quali spicci della lampadina e della fontanella che attengono a ragioni amministrative e che rientrano nel desiderio di avere una città normale ma dobbiamo invece pensare al Meridionalismo ed ai grandi pensatori meridionali da Alvaro a salvemini da Scascia a Pasquino Crupi e se mi consentite l’autocelebrazione a Giuseppe Tuccio! Occorre trovare il tesoro che risiede che tra bellezza delle nostre terre e la cultura che ci circonda. La povertà culturale che attanaglia la mediocrità può essere sconfitta solo dalla valorizzazione della buona borghesia culturale cittadina che si è chiamata ormai fuori dai giochi di partito. Troppe persone perbene sono rimaste escluse dalla politica; troppi pensatori e troppi persone di cultura sono state deliberatamente messe in disparte dalla politica e sapete perché? Perchè danno fastidio! Perchè non sono funzionali ai partiti , perchè fanno ombra! Perchè i politici sanno bene riempire gli spazi lasciati vuoti da chi della politica si è nauseato”, rimarca Tuccio.

“Riaprire il cassetto dei grandi temi”

“Occorre riporre al centro la buona borghesia cittadina, la vera società culturale civile reggina e riaprire il cassetto dei grandi temi solo a volte strumentalizzati per avere un minimo di cassa di risonanza. Il recupero della nostra città passa in primis dal recupero della normalità attraverso una totale rinnovamento della classe politica che sappia dialogare non imporsi sulla burocrazia e poi affrontare i temi di Reggio città turistica, Reggio città del bergamotto, Reggio città studi. Vanno ripresi i temi della conurbazione dell’area dello stretto e mettere Reggio al centro del Mediterraneo Per fare questo non possiamo seguire i giochi di palazzo delle sedi dei partiti Non possiamo stare dietro agli esiti dei dei congressi dei partiti che tanto sono preordinati da Roma”, evidenzia Tuccio.

“Occorre creare un nuovo umanesimo”

“Occorre smuovere la borghesia culturale che metta la centro l’azione politica della collettività e che sia pluralista ed inclusiva Occorre procedere ad una subordinazione delle ideologie e comprendere che il futuro della politica è nel costante richiamo ai valori umani Occorre insomma creare un nuovo umanesimo di persone partendo da coloro stanno assistendo a questa manifesta e che devono moltiplicarsi per dare a Reggio la possibilità di scrivere il proprio futuro ed il proprio destino con un movimento umanistico culturale che venga dal suo cuore e nn dalle decisone partitiche romane”, conclude Tuccio.