Siamo alle battute finali. USA e Ucraina hanno concordato i dettagli finali dell’accordo sulle cosiddette terre rare. Secondo i funzionari ucraini, l’intesa migliorerà i rapporti con l’amministrazione Trump e aprirà la strada a un impegno a lungo termine degli Stati Uniti in materia di sicurezza. I funzionari ucraini affermano che Kiev è ora pronta a firmare l’accordo sullo sviluppo congiunto delle sue risorse minerarie, tra cui petrolio e gas, dopo che gli Stati Uniti hanno ritirato le richieste di diritto a 500 miliardi di dollari di potenziali entrate derivanti dallo sfruttamento di tali risorse.
Secondo i funzionari ucraini, l’attuale accordo prevede condizioni più favorevoli rispetto alla prima bozza. “L’accordo sui minerali è solo una parte del quadro. Abbiamo sentito più volte dall’amministrazione statunitense che fa parte di un quadro più ampio“, ha spiegato al Financial Times Olha Stefanishyna, vice primo ministro e ministro della giustizia ucraino che ha guidato i negoziati.
I nuovi termini dell’accordo
La prima bozza dell’accordo prevedeva oneri importanti per l’Ucraina, una sorta di indennizzo che Kiev avrebbe dovuto pagare verso gli USA per gli aiuti militari e finanziari ricevuti dopo l’invasione russa del 2022. L’accordo era stato respinto dal presidente Zelensky che Trump aveva definito “dittatore”.
Nella versione finale dell’accordo, datata 24 febbraio e visionata dal Financial Times, istituirebbe un fondo in cui l’Ucraina contribuirebbe con il 50 percento dei proventi derivanti dalla “monetizzazione futura” delle risorse minerarie di proprietà statale, tra cui petrolio e gas, e la logistica associata. Il fondo investirebbe in progetti in Ucraina.
Esclude le risorse minerarie che già contribuiscono alle casse del governo ucraino, il che significa che non coprirebbe le attività esistenti di Naftogaz o Ukrnafta, i maggiori produttori di gas e petrolio dell’Ucraina. Va sottolineato come nell’accordo non siano presenti riferimenti a garanzie di sicurezza da parte degli Stati Uniti che, inizialmente, Kiev, aveva posto come condizione necessaria per accettare l’accordo.
Incertezza anche su questioni cruciali come la dimensione della quota statunitense nel fondo e i termini degli accordi di “proprietà congiunta” da discutere in accordi successivi. Dopo tre anni in cui gli Stati Uniti sono stati il principale fornitore di aiuti militari a Kiev, Trump ha ribaltato la politica di Washington aprendo colloqui bilaterali con la Russia, senza alcun alleato europeo o l’Ucraina al tavolo.
L’annuncio di Donald Trump: “venerdì la firmad i Zelensky”
Donald Trump ha dichiarato che Zelensky si presenterà venerdì alla Casa Bianca per firmare l’accordo sulle terre rare: “abbiamo dato all’Ucraina 350 miliardi. L’Europa ha speso 100 miliardi, ma le torneranno indietro perché li ha concessi sotto forma di prestiti. Noi glieli abbiamo semplicemente dati. Ora i contribuenti americani riceveranno indietro i loro soldi, e anche di più“.
“Questa sarà un’opportunità per il presidente Zelensky di discutere qual è il quadro generale. E poi, saremo in grado di pensare ai prossimi passi“, ha spiegato un funzionario.
La conferma dall’Ucraina
Secondo il “Guardian”, il premier ucraino, Denys Shmyhal, ha reso noto che Stati Uniti e Ucraina hanno raggiunto un accordo in base al quale Washington otterrà le risorse minerarie ucraine in cambio di pagamenti per il sostegno militare nella guerra di Kiev contro la Russia.
“Si tratta di un accordo preliminare che prevede la creazione di un fondo di investimento per la ricostruzione dell’Ucraina, dove Ucraina e Stati Uniti gestiranno e finanzieranno congiuntamente il fondo a parità di condizioni – ha spiegato il premier – Questo accordo è direttamente legato alle garanzie di sicurezza. Né il presidente né il governo lo considereranno separatamente dalle garanzie di sicurezza per l’Ucraina“.
Boris Johnson cambia idea e appoggia l’accordo sulle terre rare
Inizialmente scettico sull’accordo USA-Ucraina sui minerali delle terre rare, Boris Johnson si è convinto che questo sia l’unico modo per superare lo stallo attuale e poter avanzare verso una pace duratura. “Guardo questo documento e vedo cose positive per l’Ucraina“, ha dichiarato Johnson alla conferenza annuale Yalta European Strategy, un raduno politico organizzato dalla Fondazione Viktor Pinchuk. “Penso che contenga i semi della speranza e del progresso“.
Johnson ha tracciato parallelismi tra l’accordo proposto e il Lend-Lease, il programma statunitense dell’era della Seconda Guerra Mondiale volto a rifornire gli alleati, anche con prestiti a lungo termine.
L’ex leader britannico ha detto: “Sì, è un’estorsione vista da una certa prospettiva, ma lo era anche il Lend-Lease nel 1941, non è vero? Americani. Ci hanno assolutamente fatti secchi. Ci hanno fatti secchi“. Ha aggiunto: “Capisco quanto sia preoccupante pensare che questo accordo possa essere rapace per il vostro Paese. Ma penso davvero che dobbiamo superare questa fase, riconoscere cos’è veramente questo accordo“.