Arrabbiatissimo. Non si è placata l’ira del dottor Eduardo Lamberti Castronuovo per l’episodio relativo alla rimozione dell’epigrafe al Palazzo della Cultura, in occasione dell’inaugurazione della mostra “SalvArti”. Accortosi dell’episodio, Lamberti ha segnalato immediatamente il problema al sottosegretario Wanda Ferro, la quale ha risposto di non essere a conoscenza dell’episodio. La vicenda, però, ha fatto tanto rumore, tanto da arrivare alle orecchie del delegato alla cultura Quartuccio, che ha replicato a Lamberti invitandolo “ad abbassare i toni di una polemica sterile”.
Il dottore, però, nella giornata di domenica – quella successiva alla presentazione della mostra – aveva già ufficialmente indetto una conferenza stampa per spiegare l’accaduto. E così oggi, presso il Piccolo Auditorium di Via Giusti, l’ex assessore provinciale alla cultura ha parlato insieme al presidente della provincia dell’epoca, Giuseppe Raffa.
“Aver rimosso l’epigrafe è un fatto di una gravità assoluta, perché la storia non si cancella togliendo una epigrafe. E poi se ne sono accorti dopo 12 anni? Abbiate pazienza. Diciamo la verità: questa iniziativa”, della mostra “SalvArti”, giusta e bella, “non era la prima, perché l’abbiamo fatto noi prima, non senza rischi, e sapete di cosa parlo. Così hanno creato un collegamento con Milano e dovevano dimostrare che erano loro quelli che avevano fatto questo lavoro. L’epigrafe, d’altronde, dimostra che non è così, che non è lavoro loro. Noi non volevamo essere citati, peraltro non siamo stati invitati. E Wanda Ferro, che non sapeva nulla, ha detto che questo lavoro era iniziato nel 2016, perché lei c’era, si ricordava. In quel palazzo, se premete i muri, viene fuori il sangue di chi c’ha lavorato anche di notte senza spendere una lira”, ha detto Lamberti, dopo aver ripercorso la storia del palazzo.












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