San Demetrio Corone è un piccolo comune in provincia di Cosenza. Adagiato sulle colline in prossimità della Sila Greca, è considerato la capitale della cultura arberëshë e uno dei borghi più pittoreschi di tutta la regione, caratterizzato dai tetti rossi delle sue case e dai tanti vicoli tortuosi che si diramano per tutto il suo centro.
Una lunga storia da scoprire
Il paese offre a tutti i suoi visitatori una lunga serie di attrattive storiche e culturali, prevalentemente di natura religiosa e fortemente identitaria. Nonostante si tratti di un piccolo borgo, qui l’identità etnica arberëshë è particolarmente marcata, oltre che dominante. Si conservano dunque cultura, tradizioni, lingua, riti bizantini e costumi tradizionali.
San Demetrio Corone è inoltre sede del Collegio Italo-Albanese di Sant’Adriano, un importante ente religioso e culturale che è nato per favorire la conservazione del rito orientale, delle tradizioni e del patrimonio identitario arberëshë.
Il borgo custodisce anche una delle gemme antiche della Calabria, la Chiesa di Sant’Adriano, da cui partiamo alla scoperta di questo tour virtuale della cittadina.
San Demetrio Corone e la Chiesa di Sant’Adriano
La Chiesa di Sant’Adriano è certamente l’edificio più importante di tutto il comune. Considerato come uno dei migliori capolavori d’arte dell’XI e del XII secolo di tutta la regione, fu fondata da San Nilo di Rossano, un monaco basilano eremita, nonché uno dei più celebri personaggi del monachesimo calabro. Qui nel 955 edificò una chiesetta che volle dedicare ai martiri Adriano e Natali, istituendo un cenobio che fosse non troppo distante dal villaggio.
La Chiesa ha poi cambiato radicalmente la sua struttura nel tempo, con stili che si sono sovrapposti alla costruzione originaria, dando vita a un approccio unico. L’accesso all’edificio è favorito da due ingressi laterali: quello principale è posto sotto il grande campanile in pietre e mattoni, mentre quello secondario, la Porta dei monaci, consentiva un tempo l’accesso alla Chiesa dei monaci che si trovavano nel collegio italo-albanese, ed è caratterizzato dalla presenza di stipiti in marmo e due mascheroni in pietra. All’interno troviamo tre navate a copertura lignea e quattro arcate che fiancheggiano quella centrale.
Le pareti presentano importanti affreschi del XII e XIII secolo. Nell’abside si ammira invece la Presentazione di Maria al Tempio. Nella navata centrale si può scorgere anche una cupola barocca, con il Creatore con Santi monaci, Suore e San Nilo in preghiera dinanzi al Cristo in croce.
Forse, però, il principale elemento di attrazione resta il pavimento in mosaico e opus sectile, che rappresenta figure di animali particolarmente suggestive.
Il Museo Etnografico San Nilo
Anche se rimangono le antiche strutture religiose il punto di principale attrazione del borgo, a San Demetrio Corone è possibile trovare anche alcuni importanti edifici civili.
In particolare, il più noto è il Museo Etnografico San Nilo, nato da un’idea dell’editore Giovanni Macrì, e oggi un vero e proprio patrimonio culturale della regione, arricchito di utensili domestici, attrezzi rurali e strumenti artigianali della zona, in grado di rappresentare bene quale fosse l’ambiente familiare del mondo contadino.
L’esposizione di oggetti cerca di racchiudere un periodo storico molto ampio, che inizia con l’arrivo dei monaci basilani e con le prime emigrazioni albanese in Calabria del ‘400, per arrivare fino al ‘900.
Tra i tanti oggetti e supporti che si possono qui ammirare, ci sono anche le foto e i contenuti audiovisivi, permettendo così di sentire e vedere in modo più immersivo la musica e la coreografia popolare arbëreshë.
Le tradizioni del borgo
San Demetrio Corone conferma ogni anno una grande attenzione nei confronti delle tradizioni popolari, che qui vengono riproposte in modo originale per non perdere il grande valore del folclore e delle credenze religiose più antiche.
Tra le celebrazioni di maggiore rilievo e richiamo turistico ci sono quelle pasquali in rito ortodosso, accompagnate ai balli tradizionali popolari albanesi, così come il folcloristico Festival della Canzone arbëreshë, nato nel 1980.
Ricordiamo però che San Demetrio Corone è particolarmente vivace nell’organizzazione di tante altre attività culturali durante tutte le stagioni, dalle visite dei sacerdoti durante la commemorazione dei defunti (con benedizione delle panagie) fino ad arrivare al rito di “rubare” l’acqua presso la fontana dei monaci presso il Collegio di San Adriano, durante i riti della Settimana Santa.