Reggina-Siracusa 1-2. Questo il verdetto del big match del pomeriggio del girone I di Serie D. Gli amaranto speravano nell’aggancio, ma alla fine è la squadra siciliana a prendersi la scena in rimonta, vincendo la partita e volando in classifica. Con questo risultato, infatti, gli aretusei vanno a +6 dalla stessa compagine dello Stretto, la quale ora deve guardarsi anche dietro. Tanta voglia, determinazione e cuore, da parte di Adejo e compagni, ma il campo ha confermato un assunto abbastanza chiaro: il Siracusa è più forte. Mattatore è Suhs, autore di una doppietta, in quella che è una gara dominata dai difensori. Il gol del vantaggio, infatti, è stato siglato da Girasole.
Prepartita
I tifosi, come già ampiamente annunciato, sono 7.500, inclusi però i 600 da Siracusa. Bellissimo il clima pregara, con il Dj set al Granillo e poi le coreografie delle due tifoserie organizzate prima del fischio d’inizio. Spiccano i colori biancazzurri, in quella degli ultrà ospiti; classica invece la scelta amaranto, con sciarpe, bandiere e fumogeni. Questi ultimi che hanno anche ritardato il fischio d’inizio di qualche minuto.


La partita
Degli infortunati di Acireale, alla fine, Trocini recupera quasi tutti. Ci sono Giuliodori, Girasole, Cham e Renelus. Assente solo Grillo, oltre allo squalificato Barillà. La partenza della Reggina è sprint, micidiale, come prevedibile. Tanta intensità, pressing, linea alta e spinta emotiva provocata dai 7.500 del Granillo. Ne scaturisce un’occasione da corner (attento il portiere) e un gol di Barranco annullato per fuorigioco. Nei primi 5 minuti, praticamente, il Siracusa non riesce a superare la metà campo, ma con lo scorrere del tempo comincia a prendere metri e coraggio, sfiorando il gol in due occasioni, con Palermo e Maggio. Poco prima, la bella acrobazia di Ragusa trova Barranco in ritardo. La fase centrale è quella più intensa: il Siracusa alza i giri e impaurisce gli amaranto, che si innervosiscono e si beccano il primo giallo, ai danni di Salandria.
Proprio nel momento più difficoltoso per gli amaranto, però, la Reggina passa. Come? Con una delle sue armi migliori: il calcio piazzato. Punizione dalla trequarti di Salandria, quasi un corner corto, il portiere non calcola bene i tempi di uscita, Girasole salta più in alto nella mischia in area, mette dentro a porta spalancata e va dall’altra parte di campo, a esultare sotto la Sud. 1-0 a pochi minuti dall’intervallo. La gara, fino al duplice fischio, non cambierà più.

E’ al quarto d’ora della ripresa, però, che cambia nuovamente. Viene premiata, infatti, la buona partenza del Siracusa nel secondo tempo. Gli aretusei schiacciano la squadra di Trocini, che si abbassa troppo. E così, al 60′ esatto, pari ospite, sempre su piazzato e sempre di testa. Girasole, autore del gol del momentaneo vantaggio, si perde Suhs, collega di reparto, che di testa piazza bene e batte Lagonigro. E’ 1-1. Si ribalta anche l’inerzia, come prevedibile. Perché la Reggina pare in affanno, con poche energie, al netto di un Siracusa più vivo e vispo.
L’impressione è che i siciliani possano pungere da un momento all’altro e anche per questo il baricentro amaranto resta basso e guardingo nonostante il pari. Si gioca di rimessa, per paura di lasciare troppi spazi agli avversari. Avversari che però passano lo stesso, sempre con Suhs, che conclude una lunga azione. Troppo passiva la difesa della Reggina, che permette al Siracusa di palleggiare vicino alla porta. Impatto devastante dei siciliani nella ripresa, al netto di una Reggina troppo stanca. E non cambia molto nella parte finale: poche idee e lucidità per gli amaranto; tranquilla e facile gestione per gli ospiti. L’unica arma che gli uomini di Trocini provano a sfruttare è quella dei calci piazzati, ma le emozioni non sono granché. E alla fine, dopo 6 minuti di recupero, il verdetto definitivo: 1-2 al Granillo, vetta a -6.




















































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