Le priorità infrastrutturali per il rilancio della Calabria: “proposte e strategie”

La nota stampa di Giuseppe Maradei, esponente lametino di Italia del Meridione, in merito a proposte e priorità delle infrastrutture in Calabria

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“La Calabria, terra di bellezze paesaggistiche e strategica posizione geopolitica, affronta una sfida cruciale: colmare il divario infrastrutturale per rilanciare il proprio sviluppo economico e sociale. Un territorio che dovrebbe rappresentare un ponte naturale tra il Mediterraneo e il resto d’Europa si trova, invece, penalizzato da decenni di disinvestimenti e disuguaglianze nella distribuzione delle risorse pubbliche”. Comincia così la nota stampa di Giuseppe Maradei, esponente lametino di Italia del Meridione.

“Secondo i dati del rapporto Eurispes 2020, tra il 2000 e il 2017 sono stati sottratti al Mezzogiorno oltre 840 miliardi di euro, incrementando il divario con il Centro-Nord. Negli ultimi anni, tuttavia, alcune programmazioni ministeriali e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) hanno evidenziato un’inversione di tendenza. È giunto il momento di puntare su un piano infrastrutturale ambizioso per sfruttare il pieno potenziale della Calabria”.

“La Calabria soffre una carenza cronica di acqua potabile nonostante l’abbondanza di piogge e fonti idriche. Il problema risiede in una rete acquedottistica obsoleta, risalente agli anni ’50, e in perdite lungo le infrastrutture. Servono interventi per modernizzare la rete idrica, costruire nuovi serbatoi e ridisegnare gli schemi di gestione delle grandi dighe”.

“La mobilità interna è ostacolata da strade insufficienti e mal gestite, con intere aree isolate come l’alto Tirreno cosentino, il marchesato crotonese e la zona ionica reggina. È essenziale investire nel miglioramento delle principali arterie, come la SS18, e completare progetti cruciali come la trasversale Scalea-Mormanno. Infrastrutture chiave come l’aviosuperficie di Scalea potrebbero trasformare la mobilità regionale e sostenere il turismo”.

“Il porto di Gioia Tauro, nonostante il recente completamento della ferrovia, manca di un interporto per lavorare le merci localmente. Inoltre, la mancanza di collegamenti integrati tra aeroporto, autostrada e ferrovia penalizza snodi strategici come Lamezia Terme e Crotone. Serve una pianificazione che integri questi punti nevralgici con investimenti mirati”.

“La Calabria ha il potenziale per diventare un hub energetico grazie al porto di Gioia Tauro, ideale per ospitare un rigassificatore e sostenere la filiera agroalimentare con energia a basso costo. Parallelamente, occorre promuovere l’eolico offshore e l’agrivoltaico, garantendo che lo sviluppo energetico non sacrifichi il territorio agricolo”.

“Nonostante i 750 km di costa, la Calabria offre solo 7 posti barca per chilometro, contro una media nazionale di 20. Investire nella portualità turistica è fondamentale per attrarre turismo di alto valore aggiunto. Inoltre, il risanamento ambientale, con un focus sui sistemi di depurazione e il monitoraggio della qualità delle acque, è imprescindibile per garantire un mare pulito e competitivo a livello internazionale”.

“La rete sanitaria regionale necessita di interventi urgenti. Da oltre vent’anni si parla della costruzione di nuovi ospedali, come quelli della Sibaritide e di Gioia Tauro, ma i lavori procedono a rilento. È necessario completare questi progetti e riqualificare gli ospedali esistenti per garantire un primo soccorso efficace, soprattutto nelle aree più isolate”.

“La Calabria ha davanti a sé un’occasione storica per invertire il trend del sottosviluppo infrastrutturale. Investire in infrastrutture non significa solo costruire ponti o strade, ma gettare le basi per un futuro sostenibile e inclusivo, dove il benessere dei cittadini e la competitività del territorio possano finalmente crescere di pari passo”.

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