L’appalto da oltre 35 milioni di euro sarebbe scaduto il 31 dicembre 2024 con i fondi Po Fesr, se non fosse arrivato in soccorso uno stanziamento completare di quasi 11 milioni di euro dal POC. C’è da appena due settimane un Ordine di Servizio emesso dal Direttore dei Lavori – l’architetto Giovanni Lo Cascio, a cui farà seguito anche quello del Rup Claudio Frustreri, per accelerare la fine dell’infrastruttura e non concedere più dilazioni per motivi economici all’impresa Sostenia Srl. Il Porto dei Nebrodi di Sant’Agata di Militello dovrà essere fruibile a partire dal 31 luglio 2025, con una specifica delibera di Giunta che è stata approvata nella prima decade di novembre e su cui abbiamo carpito anche il commento del sindaco locale Bruno Mancuso. Doveva essere consegnato a novembre del 2019 e ha accumulato 1300 giorni di proroghe autorizzate e giustificate per una discontinuità del finanziamento della Regione Siciliana. Fatto ‘sta che adesso compare una data ufficiale per la sua consegna definitiva, senza più ritardi o motivazioni su cui tergiversare con tanto di solleciti dei supervisori Lo Cascio e Frusteri. La direzione dei lavori è cambiata quattro volte mentre il Rup tre volte. Questi – Frustreri – ha il mandato da sei mesi però ha curato l’opera dal 2014. Si è vissuto il procedimento a metà cioè della verifica del progetto esecutivo e dall’esecuzione (prima come dipendente – geometra dell’Amministrazione).
La Città di Sant’Agata di Militello detiene il ruolo di capofila dell’Area Interna dei Nebrodi, formata da 29 comuni e costituisce un Sistema Strategico che delimita un unico ambito culturale e si raffigura la colonna portante per una espansione sostenibile. I rallentamenti annotati dell’Opera Portuale più Grande del Meridione equivalgono a circa tre anni e mezzo perciò la ditta appaltante è stata persino un anno senza prendere lo stato di avanzamento, pur avvalendosi di una cinquantina di operai. Importo finanziato all’origine era 48 milioni di euro; con ribasso del 31 per cento si arriva ad oltre 35 milioni e mezzo; altri 6 milioni e 800 mila euro per completamento e sicurezza porto, più 10 milioni e 700 mila euro per opere complementari che si assegnano alla stessa ditta per imprevisti in corso di lavorazione. La Regione Siciliana è stata sollecitata mille volte con l’eventualità di rescindere il contratto, con l’avvisaglia rovinosa di ritardare i tempi di consegna e spalancando una controversia con la ditta con nuovo prezzario e attesa di altri sei – sette anni, anche a stento. Questo intervento prevede il transito dell’acqua nel molo di sopraflutto con un progetto di manutenzione straordinaria che si realizza mediante perforazione e iniezione di cemento di malta piuttosto particolare. Il cronoprogramma è: autorizzare 1056 buchi per consolidare il molo e la banchina; la trivella va sotto l’acqua, perfora e inietta. L’Amministrazione di Sant’Agata ha preparato un atto da aggiungere all’appalto originario.
La ditta Sostenia Srl (era nata come Cogip Spa e poi Amec Srl) è di Catania con sede operativa nella stessa città siciliana e sede legale a Roma. Il porto ha quattro classificazioni: Peschereccio, Diporto – turistico, Commerciale e Trasporto Passeggeri. Poi due pontili galleggianti, 900 posti barca e 80 posti per pescherecci. Si riscontrerà un’ampiezza enorme del porto, maggiore del previsto. 135mila metri quadri di specchio acqueo quindi intero bacino del porto per le Opere a Mare e poi le Opere a Terra.
Area specchio acqueo 386327,37 mq e Opere a terra 133882,15 mq. Ci saranno ventinove strutture che spaziano dal Circolo Ricreativo per pescatori alle Officine Diporto e Pescherecci, dal bar e ristorante all’edificio di 900 metri quadri in due livelli su cui distribuire attività commerciali a servizio della nautica (la Regione Siciliana si adopererà per fare un bando apposito), un edificio per le dogane, tensostruttura per eventi tipo mostre, isola ecologica, servizi di biglietteria, travel lift che deve tirare fuori le barche fuori dall’acqua per la manutenzione e pulizia (anti-alga), scalo di alaggio (uno scivolo – rampa che serve per imbarcazioni di maggiori di dimensioni da 50 metri in su). La proprietà del porto è della Regione. Il Comune di Sant’Agata di Militello ha solo il vantaggio della realizzazione e della gestione. Secondo le interlocuzioni fatte con la Regione il Comune avrà un ufficio porto per la gestione. Ente finanziatore è il dipartimento regionale delle infrastrutture, della mobilità e dei trasporti Servizio 6 che tratta nello specifico le infrastrutture marittime e portuali. L’atto importante di novembre va a sanare ulteriori ritardi per finire il cronoprogramma. Il Comune è adibito a controllare ogni 15 giorni. Al momento manca il 18% delle opere. C’è un’area interdetta per ripristinare il molo ed impedire effetto sifonamento che è complementare. Seguiranno: prolungamento della diga di 150 metri con la realizzazione di sottoflutto per intero ovvero 600 metri e tutta la banchina a giorno con tutti gli impianti (cabine elettriche per l’allaccio alla rete elettrica nazionale, presidi antincendio e distributore carburante) per la lunghezza di 520 metri lineari. Nel progetto c’è anche una viabilità interna con stradine varie, 612 parcheggi auto e 26 riservati ai disabili e 10 per i marittimi (capitaneria di porto, guardia di finanza e dogana), aree a verde ed aiuole. Potenzialmente potrebbe avere 1050 posti barche suddivisi per categorie. Allo stato dell’arte 163 posti di flotta peschereccia suddivisa sempre per categorie A, B, C, D lunghezza massima 25×6 metri. Due attracchi per aliscafi e una per navi 18 metri × 80. Anche in questa circostanza bando regionale. Ci sono ditte interessate al gestire il porto e a realizzare quindi dei pontili (proposta avanzata alla Regione e acquisita per investire circa 20 milioni di euro con un progetto che ha focus solo per pontili e gestione e il Comune aveva avviato la conferenza di servizi bloccata dal Tar perché non poteva avvenire senza collaudo).
Sia la pandemia sia le guerre hanno causato un aumento dei costi nell’appalto. Un’aggiudicazione che si articola in 660 giorni naturali e consecutivi, con queste caratteristiche, offerta economica e anche legata al cronoprogramma dei lavori con appalto integrato a base di gara che si fa per snellire e comprimere le procedure. L’appalto è stato affidato nel 2009 con un bando di progetto definitivo, l’operatore si è fatto carico di realizzare il progetto esecutivo con i propri tecnici e risorse, presentato al Comune e sottoposto a verifica di una società esterna di Genova. Il porto nasce con il Codice degli appalti 163 del 2006, fissato nel momento dell’aggiudicazione dell’appalto che è stata nel 2010. All’epoca, non c’erano le centrali di committenza. La Commissione di Gara ha perso moltissimo tempo per individuare gli operatori economici che hanno depositato le offerte tecnico – economiche: più di 200 buste. Il cantiere è stato sospeso durante il Covid 19. Le perizie di variante intercorse hanno protratto il tempo per apportare delle migliorie. Nelle opere pubbliche, se viene fatta consegna parziale dell’opera, i tempi non decorrono mai perché è arrivata questa condizione. “L’opera portuale è influenzata da uno sfogo – ha relazionato il Rup -, un quadrato nel mezzo torrentello chiamato Alessi quasi inesistente, sottoposto a verifica idraulica dal Genio Civile. In questa sede, è stato rifatto l’alveo di circa 300 metri che passa al di sotto della rete ferroviaria e sfocia a mare, fatto con delle briglie che spezzano eventuale flusso e vasche di gamma per la pubblica incolumità (studio di ritorno a 500 anni in caso di alluvione). Questo torrente attraversava delle proprietà e per metterlo in sesto le stesse sono state espropriate insieme all’ampliamento dell’alveo. Tra l’iter dell’esproprio che è stato sviluppato per opere di pubblica utilità, rilievi, valutazioni, consistenza dei luoghi per l’indennità in base al tipo di coltura per esempio ulivi e al Prg vigente che possiede diverse zone omogene tipo zone a verde e residenziali queste erano produttive para portuali. Un altro impedimento è nel modulo”.
Un’altra sospensione dei lavori è stata necessaria l’11 agosto 2020, a causa delle dimissioni dell’ex direttore dei lavori ingegnere Salvatore D’Urso. Le attività di cantiere sono poi riprese il successivo 15 settembre per il completamento del Porto dei Nebrodi di Sant’Agata Militello.








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