Francesco Cannizzaro sempre più leader: così ha raggiunto la prima linea di Forza Italia

Il parlamentare reggino è entrato nella Segreteria Nazionale di Forza Italia, rinforzando ulteriormente la sua leadership sul territorio e il suo peso a Roma: oggi raccoglie i frutti di 20 anni di duro lavoro, successi politici e crescente consenso elettorale

È difficile trovare le parole senza essere banali per raccontare quello che sta succedendo in queste ore nella politica reggina, con particolare riferimento alla figura di Francesco Cannizzaro. Il deputato di Forza Italia continua a ritagliarsi uno spazio sempre più importante a livello nazionale, e lo certifica la recentissima nomina nella Segreteria Nazionale di Forza Italia: è la prima linea del partito, che porta Cannizzaro nella sempre più ristretta cerchia dei vertici che guidano le scelte politiche nazionali. Potremmo parlare di “politico di razza“, di “leader“, ma rischieremmo – appunto – di essere banali.

Per raccontare in modo corretto il successo di Francesco Cannizzaro è forse più giusto parlare di “politico d’altri tempi“. Tempi in cui, cioè, i deputati arrivavano dai territori e mantenevano un saldo legame con la loro gente. E Cannizzaro ha sempre fatto così. Adesso sta raccogliendo i frutti del suo lavoro. Tra i più giovani esponenti di Forza Italia e del parlamento in generale, a soli 42 anni è vice Capogruppo del partito alla Camera dei Deputati, membro della Commissione Bilancio che è tra le più importanti e delicate di Montecitorio, adesso anche componente della Segreteria Nazionale di Forza Italia, di cui è da tempo anche Segretario Regionale in Calabria e trascinatore indiscusso, non solo a Reggio bensì su tutto il territorio calabrese, sempre al fianco del governatore Roberto Occhiuto (che ricordiamo essere Vice Segretario Nazionale del partito), con il quale ha un rapporto di fraterna amicizia e di totale sintonia politica, andando a costituire uno straordinario tandem d’azione, che in questi ultimi anni ha effettivamente fatto nettamente cambiare passo alla nostra regione.

Chi è Francesco Cannizzaro: 20 anni di crescenti successi politici

Cannizzaro ha iniziato a fare politica sin da giovanissimo, appena maggiorenne, nella sua terra natia, ereditando una passione di famiglia. A soli 19 anni è stato eletto consigliere comunale a Santo Stefano in Aspromonte, dov’è stato nominato subito Assessore. Mandato che è stato mantenuto per 10 anni, grazie alla successiva rielezione. Poi nel 2012 è stato eletto consigliere provinciale, legislatura (l’ultima prima della conversione in Città metropolitana) durante cui ha svolto il ruolo di Delegato al turismo e allo spettacolo per la Provincia di Reggio Calabria. Nel 2014 un altro fondamentale step, quello che lo ha portato ad essere eletto a Palazzo Campanella: Consigliere regionale più giovane di tutta l’assemblea e, in virtù del grande risultato ottenuto, Capogruppo in seno a quella legislatura.

Nel 2018 ha conquistato un posto a Roma quasi “a sorpresa”, da outsider: infatti, in quella tornata elettorale stradominata dal Movimento 5 Stelle che superava il 50% dei consensi in tutte le Regioni del Sud, Cannizzaro a soli 36 anni riusciva a vincere il collegio uninominale di Gioia Tauro contro ogni previsione, un’eccezione rarissima: in quell’occasione sono stati solo 3 su 75 in tutto il Sud. Ribadiamo: 72 collegi uninominali su 75 sono stati vinti dal Movimento 5 Stelle, con le uniche eccezioni di Wanda Ferro a Vibo Valentia, Marzia Ferraioli ad Agropoli e Francesco Cannizzaro a Gioia Tauro. Tra i tre unici vincitori del centrodestra, Cannizzaro raggiungeva il record di preferenze: il 42,2%.

Nella prima legislatura da deputato, nonostante fosse all’opposizione, Cannizzaro è riuscito ad ottenere risultati molto importanti per il suo territorio: su tutti l’emendamento che ha salvato e rilanciato l’Aeroporto di Reggio Calabria (25 milioni di euro) e quello per il totale rifacimento del Porto (15 milioni di euro).

Alle elezioni politiche del 2022 è tornato a misurarsi nel collegio uninominale, senza alcun paracadute nei listini, e ha stravinto – stavolta a Reggio città – contro il noto e autorevole esponente Pd (e assessore in carica) quale Mimmo Battaglia, sostenuto in blocco dall’Amministrazione comunale e metropolitana capeggiata da Falcomatà e con Nicola Irto alla guida della Segreteria regionale del partito. Cannizzaro vola nelle urne raggiungendo il 47,6% e si riconferma in parlamento, stavolta in maggioranza, dove sta incassando risultati incredibili, mai portati a casa prima d’ora da altri parlamentari (di destra e di sinistra) del nostro territorio.

Lo scorso anno l’ultimo exploit alle elezioni europee, con lo storico successo di Giusi Princi e Forza Italia che sfiora il 30% in città: non era mai successo prima nella storia di Reggio e soprattutto non c’è alcun altro luogo d’Italia in cui il partito fondato da Berlusconi è in grado, oggi, di raggiungere queste percentuali.

La leadership indiscussa di Cannizzaro

Ecco perché oggi la leadership di Cannizzaro a Reggio è indiscutibile: sarà lui a scegliere il prossimo candidato sindaco di una coalizione che sta ricompattando, nonostante le ambizioni di molti scalpitanti. Negli ultimi mesi, infatti, Cannizzaro è riuscito in poco tempo a riportare nel centrodestra figure importanti, aggregando professionisti di livello provenienti anche da altre fazioni politiche o mai espostisi prima d’ora in politica. Ha saputo farsi apprezzare persino da una bella fetta di “nostalgici” della destra più convinta. Insomma, Cannizzaro mette d’accordo tutti. Certo, non potrà rispecchiare gli ideali partitici di tutti, né tanto meno pretende di essere “simpatico” a tutti. Ma il suo ruolo non è quello di smuovere le simpatie o le antipatie, bensì quello di portare a casa risultati. E in questo senso, come dicevamo prima, mette d’accordo tutti, perché a parlare per lui sono i fatti. Oggettivi ed inequivocabili. Il suo apprezzamento non sta solo crescendo, ma si sta anche allargando verso altre sfere politiche, proprio in virtù dell’oggettività dei risultati e del suo modus operandi che non guarda solo al colore di appartenenza. Il tutto, condito dal grande affetto della gente, sempre più numerosa alle sue iniziative (conferenze, convegni, comizi, congressi) e sempre più affettuosa nelle sue uscite in pubblico “in borghese”.

Non vi è dubbio che oggi “L’Onorevole” raccolga anche, da principale rappresentante del centrodestra sul territorio, i frutti del consenso del governo regionale di Occhiuto e di quello nazionale di Giorgia Meloni, oltre ai riflessi degli straordinari successi di Giusi Princi all’Europarlamento, dopo la virtuosa azione da vice Presidente della Regione.

Cannizzaro, quindi, vive un momento di grande consenso, anche se ha sempre avuto l’intelligenza e mantenuto la lucidità di non “montarsi la testa”, grazie alla grande esperienza e conoscenza dei meccanismi che guidano la politica; bisogna avere tanta attenzione e lungimiranza per non disperdere il consenso costruito, tassello dopo tassello, in anni di duro lavoro. E finora ci è sempre riuscito.

Qualcuno, magari anche provocatoriamente, indica anche lui tra i papabili candidati a sindaco di Reggio Calabria per il Centrodestra. Non secondo noi, perché sarebbe contro ogni “logica”, proprio alla luce del percorso (sempre in ascesa) appena illustrato. Anche se in politica non bisogna mai dire mai.

Certamente, sul territorio, il giovane deputato azzurro sta guidando il percorso della coalizione alla compattezza e alla scelta del candidato migliore per riportare il centrodestra al governo della città 14 anni dopo, e per farlo in modo stabile e duraturo con la stessa serietà, laboriosità e lungimiranza con cui tanto Occhiuto in Calabria quanto Meloni a Palazzo Chigi sono già lanciati verso una conferma per il secondo mandato in uno scenario in cui con un’Amministrazione di Centrodestra, Reggio Calabria avrà finalmente una guida politica “amica” di Regione e governo nazionale.