Borgo di Pietrapennata: la storia e le sue attrazioni principali

Stando alle ricostruzioni storiche, il nome del borgo – oggi quasi abbandonato - è determinato dai costoni rocciosi che lo sovrastano

Il borgo di Pietrapennata è un’affascinante località situata a pochi km di distanza da Palizzi, al cui territorio di riferimento è riconducibile, trovandosi nella parte sopraelevata rispetto al centro storico. Proprio la strada che unisce la parte più antica del comune a quella più elevata costituisce una vera attrazione nell’attrazione, regalando a tutti i viaggiatori degli scorci panoramici davvero straordinari. Stando alle ricostruzioni storiche, il nome del borgo – oggi quasi abbandonato – è determinato dai costoni rocciosi che lo sovrastano, e che l’hanno reso facilmente riconoscibile ai visitatori che si recavano in questa parte di Calabria.

La fondazione del borgo

A metà tra storia e leggenda è invece il resoconto della costituzione del borgo: stando alle tradizioni che sono state tramandate per via orale, infatti, il centro è stato fondato dai Cavalieri di Malta. Peraltro, anche a conferma di questa antica discendenza, ancora oggi gli abitanti di Pietrapennata vengono chiamati martisi.

La presenza dei Cavalieri di Malta è ricollegata al titolo della vicina chiesa della Madonna dell’Alica, che secondo alcuni storici sarebbe direttamente riferibile alla celebrazione della vittoria di Lepanto, risalente al 1571.

Il titolo è tuttavia associabile anche al miracolo della Madonna della Vittoria, avvenuto a Roma l’8 maggio 1622, giorno in cui ancora oggi si commemora la Vergine nella Chiesa dello Spirito Santo.  È qui, peraltro, che nel 1887 fu trasferita la scultura della Madonna dell’Alica, insieme all’altare.

Il Santuario della Madonna dell’Alica

È proprio il Santuario della Madonna dell’Alica a rappresentare uno dei luoghi più interessanti di tutta la zona, un complesso rimaneggiato più volte, in cui l’atmosfera pacifica non mancherà di farsi notare.

Stando alle testimonianze storiche, la chiesa era un tempo il monastero di Sant’Ippolito e, solo in un secondo momento fu dedicata alla Vergine della Lica, la cui statua di marmo è custodita – come sopra – nella chiesa nel cuore del paese.

Fra i tanti visitatori che si recarono nel Santuario, rimase particolarmente affascinato il paesaggista Milanese Cosomati, che dedicò alla Chiesa e alla Statua un servizio fotografico pubblicato nel 1927 nell’edizione del periodico Illustrazione Italiana. Un momento che diede ampia notorietà al luogo, rendendo il Santuario e la Statua un approdo imperdibile per tutti gli escursionisti e i curiosi qui in visita.

Il viaggio a Pietrapennata

La bellezza diffusa di Pietrapennata è ulteriormente ribadita dai resti delle antiche abitazioni costruite con il locale marmo brecciato di Palizzi: i resti dell’insediamento rurale sono ancora oggi visibili nella parte inferiore del paese.

Per il resto, a fare da cornice a questa bell’angolo di Calabria è un panorama selvaggio e in buona parte incontaminato, dove trovare la Rocca di Sant’Ippolito, una roccia di circa 20 metri di altezza, da cui – grazie a iniziative di arrampicata sportiva – è possibile godere di una vista mozzafiato.

Ad essere testimone di questa attrazione fu lo scrittore inglese Edward Lear, che nel 1847 scrisse nel suo “Diario di un viaggio a piedi” che sebbene Pietrapennata “non ha niente di notevole”, dall’alto, immediatamente sopra il borgo, appare agli occhi “uno dei più stupendi panorami. Che spaccature isolate e straordinarie! Quale ampiezza e profondità del più denso bosco! Quali tenue e leggiadre linee all’orizzonte, con la distesa azzurra del mare e le lunghe pianure dal lato orientale dell’Italia! Oh, boschi rari di Pietrapennata! Io non ricordo di aver visto un posto più bello… in qualunque luogo si andrà, sarà molto difficile trovare un’altra Pietrapennata…”.

Pietrapennata e Palizzi

Il modo migliore per raggiungere Pietrapennata è passare da Palizzi, il comune a cui è riconducibile il borgo insieme a Palizzi Superiore e a Spropoli, a ovest del Capo Spartivento, e la località di Contrada Gruda, sul litorale.

L’occasione sarà utile per ammirare la principale attrazione dell’area, il Castello di Palizzi, una rocca costruita originariamente come baluardo difensivo per le incursioni dei pirati turchi, edificato probabilmente dalla famiglia Ruffo nel XIV secolo e più volte oggetto di interventi nei secoli successivi, fino a quando – nel 1866 – divenne residenza della famiglia dei De Blasio.

Oggi il Castello è raggiungibile attraverso un’unica strada di accesso. Dell’antico impianto originario rimangono le due torri, una cilindrica merlata sul versante est e una angolare sul versante opposto, oltre alle mura di cinta con i bastioni con scarpa e toro di separazione, alle bocche da fuoco e ad alcuni merli e feritoie.