“A proposito di Calabria, terra che amiamo, la Reggina andava meglio delle italiane in Champions League. Col Feyenoord se la portava a casa”. Questa battuta è di Roberto Lipari, conduttore di Striscia la notizia. Dopo un servizio sulla Calabria di questa sera, il presentatore palermitano si è lasciato andare a questa frase simpatica, rivolta al collega Sergio Friscia e riguardante il clamoroso flop delle italiane in Champions League tra martedì e mercoledì, tutte fuori ai playoff e dunque anche fuori dalla competizione.
Battuta simpatica, senza dubbio, ma che cristallizza il declino della Reggina, dopo 30 anni di grande gloria: nell’immaginario nazional-popolare adesso è di nuovo simbolo degli ultimi. Oggi la Reggina viene paragonata al Poggibonsi di turno, con tutto il rispetto. “Persino il Poggibonsi”, “persino l’Albinoleffe” avrebbero fatto bene in Champions League, si dice solitamente. Ora, nell’ambiente calcistico, si è tornati a 30 anni fa, a quando la Reggina era un piccolo club di provincia con appena qualche anno di Serie B. Per le umiliazioni di questi due anni, per le figuracce, per le sconfitte clamorose, per la partecipazione prossima al terzo anno di fila in Serie D, mai accaduto nella storia.
Il metro di paragone in negativo, pur considerando la battuta simpatica e il legame con la Calabria per via del servizio precedente, rimane. E non rimane di certo per colpa di Roberto Lipari e Striscia la notizia, ma per la mediocrità a cui la politica ha abituato questa città, con la gentile concessione di un Ballarino che si permette il lusso di dire che “il pari con l’Akragas ci poteva stare”. Così la Reggina è tornata piccolissima, così la storica è stata calpestata, così la Reggina è diventata l’Albinoleffe di turno.
Vuoi ricevere le notifiche sulle nostre notizie più importanti?