“Ci è doveroso segnalare che siffatto sistema del doppio incarico è già stato posto in essere nel recente passato ed ha attivato tangibili incongruenze nel sistema disciplinare – si legge nella nota dei sindacati – come noto a codesta Azienda, il titolo VI del Regio Decreto 8 gennaio 1931, n.148 (Disposizioni disciplinari) all’art. 58 prevede che: “Contro le punizioni la cui decisione è di competenza del direttore o del capo servizio, l’agente punito può ricorrere rispettivamente al Consiglio di amministrazione dell’azienda od al direttore”. E’ quanto scrivono in una nota i sindacati Fit Cisl, Faisa Cisal e Orsa Trasporti.
“Significa che nel caso di specie, in occasione di punizioni attribuite alla competenza del Direttore Generale – continuano – l’avvocato Carla Grillo si troverà nelle condizioni di emettere le sanzioni nel ruolo di Direttore Generale e in presenza di ricorso presso il Consiglio di Amministratore, promosso dal dipendente punito, l’avvocato Grillo, questa volta nel ruolo di Presidente del Consiglio di Amministrazione, dovrà valutare le motivazioni di un ricorso avverso alla punizione che Ella stessa ha in precedenza disposto”. Come dire che nella normale gestione della giustizia, in caso di ricorso presso la Corte d’Appello, il condannato ricorrente troverà un Giudice che nel contenzioso di primo grado rivestiva il ruolo di Pubblico Ministero”.
“Anomalia con Campagna”
“Si segnala altresì l’anomalia per cui nella precedente gestione Campagna, in occasione delle centinaia di ricorsi avanzati dai lavoratori presso il Consiglio di Amministrazione – concludono – non si verificò mai che in presenza di astensione tattica del presidente, nonché Direttore Generale, i due restanti consiglieri chiamati a emettere il giudizio definitivo ebbero pareri contrastanti (Sic!). Ne emerse la fondata sensazione di un sistema giudicante sommario e prestabilito in modo da coprire l’incongruenza, in ambito disciplinare, del doppio incarico assunto da Giuseppe Campagna e in quella fase vennero meno i principi di Democrazia su cui si fonda il sistema disciplinare adottato in azienda ma anche la nostra Costituzione”.
La replica di Grillo
“Noto, con dispiacere e disappunto, che le solite sigle sindacali sono costantemente alla spasmodica ricerca dell’occasione per tentare di strumentalizzare qualsiasi vicenda riguardi ATM, soltanto con lo scopo, ormai evidente a tutti, di tentare di screditarne l’immagine e contestare l’operato del management aziendale, rappresentando artatamente persino problematiche inesistenti”. Il presidente dell’Azienda Trasporti di Messina, Carla Grillo, replica alla nota firmata dalle organizzazioni sindacali Fit Cisl, Faisa Cisal e Orsa Trasporti in merito all’attribuzione alla sua figura delle funzioni di direttore generale da parte dell’Assemblea dei soci.
“Puntualizzazione di Grillo”
“Come dovrebbero ben sapere le sigle sindacali Fit Cisl, Faisa Cisal e Orsa Trasporti -puntualizza la Grillo – l’articolo 21 dello Statuto di Atm Spa stabilisce che, in caso di vacanza del posto di Direttore Generale e fino alla copertura dello stesso, l’Assemblea dei soci – il Sindaco in rappresentanza del socio unico – attribuisce al Presidente le funzioni del Direttore Generale. In considerazione, dunque, della decisione del CdA di non rinnovare il rapporto di lavoro del dg Claudio Iozzi, l’Assemblea dei soci, riunitasi in data 14 febbraio, ha preso atto di quanto deliberato dal Consiglio d’amministrazione e, nel pieno rispetto di quanto previsto dallo Statuto aziendale, ha attributo alla sottoscritta le funzioni di direttore generale, nelle more dell’individuazione del nuovo dg tramite Avviso pubblico”. “E evidente – prosegue la presidente – come l’iter seguito sia rigorosamente rispettoso della legge attribuendo alla sottoscritta le funzioni di direttore generale, come elencate e specificate nel succitato art.21 dello Statuto”.
“Ritengo inoltre stucchevole ed imbarazzante il processo alle intenzioni da parte di Fit Cisl, Faisa Cisal e Orsa Trasporti relativamente alle possibili ricadute sul sistema disciplinare, addirittura tirando in ballo a sproposito ciò che avviene davanti alle Corti Giudiziarie. A tal proposito – conclude il presidente – voglio rassicurare innanzitutto i lavoratori e poi anche i sindacati, che, come sempre, saranno garantiti, oltre che il rigoroso rispetto della legge, la massima imparzialità e democraticità in seno al Consiglio d’Amministrazione, che qualora sarà chiamato a decidere lo farà nella pienezza dei poteri, contemperando i diritti dei lavoratori e l’interesse primario dell’Azienda. La gestione di ATM continuerà ad essere improntata, così come avvenuto sino ad oggi, su trasparenza, efficienza e rispetto delle regole”.



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