In un articolo pubblicato su Calabria.Live, giornale fondato da Santo Strati, si ripercorre la vicenda dei 4 ospedali calabresi mai costruiti. Nel pezzo di Pino Nano si spiega: “ormai non si parla d’altro, la sanità rimane al centro del vero dibattito politico e sociale di questa regione, ma non sempre il passato è stato così negativo come si immagina, o come più volte si scrive e si racconta. È vero che in venti anni i vari governi regionali non hanno colpevolmente proceduto a costruire i 4 ospedali che oggi sarebbero importanti nella sanità del territorio, ma ripercorrendo le cronache degli anni passati dalle pagine dei giornali balza prepotente la notizia che il 21 dicembre 2007 la realizzazione dei 4 ospedali veniva dichiarata di “somma urgenza” con ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri, Romano Prodi”.
“Loiero fu fortemente fiancheggiato da Doris Lo Moro”
“Quegli ospedali in seguito ad alcuni indimenticabili incidenti mortali capitati negli ospedali, furono strappati dal presidente Loiero al Presidente del Consiglio, Romano Prodi, del quale, dopo l’aiuto decisivo offertogli alle elezioni politiche 2006, era diventato grande amico. A questa pressione esercitata sull’esecutivo nazionale – va ricordato per onestà storica – Loiero fu fortemente fiancheggiato da Doris Lo Moro, all’epoca assessore alla Sanità”, si legge nell’articolo di Calabria.Live.
“Loiero nominò immediatamente 4 commissari per i relativi ospedali”
“Ottenuta l’ordinanza, Loiero nominò immediatamente 4 commissari per i relativi ospedali, impostò i preliminari pronti per le rispettive gare d’appalto con grande velocità, come in genere faceva, e affrontò le elezioni del 2010, dove fu poi sonoramente sconfitto da Giuseppe Scopelliti. Questa è la verità storica. Inserirlo tra i presidenti inadempienti dopo avere ottenuto il finanziamento dal governo centrale e compiuto nei due anni e mezzo di presidenza i preliminari delle gare d’appalto – come si legge qualche volta su qualche sito web – non risponde a verità. Il tema e il grande dibattito sulla sanità calabrese rimane comunque, e forse anche a giusta ragione, al centro del Paese“, conclude l’articolo.