Acr Messina, fallimento ormai inevitabile: si muove anche la Guardia di Finanza

Acr Messina, situazione sempre più disperata: l'AAD Invest Group continua a raccontare frottole senza vergogna e il campionato è compromesso. Il Sindaco si è svegliato troppo tardi e inizia a muoversi anche la Guardia di Finanza

StrettoWeb

Si mette male la situazione dell’Acr Messina. Molto male. Lo ha capito, finalmente, il Sindaco Basile che dopo mesi di menefreghismo e addirittura totale miopia nei confronti dapprima di Sciotto e poi di Cissè e della sua AAD Invest Group, nelle ultime ore ha iniziato a scalpitare convocando riunioni e rilasciando dichiarazioni ufficiali per chiarire la propria posizione. Dietro le quinte ha iniziato a muoversi la Guardia di Finanza, per verificare eventuali reati di natura economica-finanziaria non solo negli ultimi mesi a cavallo tra le gestioni di Sciotto e Cissè, ma anche per fare luce sulla controversa cessione del club che appare a tutti come fallace.

Eppure il giorno della firma, il 2 gennaio, mentre sugli altri media c’erano celebrazioni festanti, su StrettoWeb titolavamo: “Il Messina all’AAD Invest Group, c’è la firma: è l’inizio della fine?“. E così è stato. La posizione del Sindaco e del Comune non è immune da responsabilità per quanto riguarda i rilievi della Corte dei Conti su gestione di stadio e pullman, che sono comunali. Insomma, a Messina sta scoppiando il finimondo. E se il fallimento del club è ormai inevitabile, non può che essere l’ennesima illusione quella rimbalzata tra i tifosi nei giorni scorsi rispetto a un possibile salvagente in arrivo da Fabrizio Mannino. A parte il fatto che siamo ormai fuori tempo massimo e anche se arrivasse Elon Musk domani mattina, sarebbe molto difficile evitare – nella migliore delle ipotesi – la retrocessione in serie D della squadra. In ogni caso quelle su Fabrizio Mannino sono rimaste fino ad oggi soltanto voci, pettegolezzi, chiacchiere da bar. C’è poco di vero.

L’imprenditore di origini siciliane si era già interessato al Messina negli scorsi anni, ma Sciotto non aveva mai voluto cedergli il club. È Mannino non è per tutte le stagioni. Oggi la situazione è ancora più ingarbugliata e Sciotto non è più neanche l’interlocutore di riferimento, essendo tutto in mano all’AAD Invest Group e ai suoi improbabili emissari.  Nel calcio di oggi servono tanti soldi, e a maggior ragione quella del Messina è una situazione oggi così disperata che per nessuno potrebbe mai pensare di rilevare il club in queste condizioni. Mannino è una persona seria e non ha alcuna intenzione di compromettersi per il Messina, pur avendo sempre dimostrato il suo cuore da tifoso in ultimo con la donazione dei giorni scorsi. Aveva anche proposto di pagare tutti i 130 mila euro dei contributi ma avrebbe così voluto rilevare il club e gli è stata chiusa la porta in faccia. 

E’ chiaro che si tratta soltanto dell’ennesima illusione, tra l’altro esclusivamente paventata da qualche blog e senza alcun tipo di conferma ufficiale. E’ bastato, però, ad eccitare i soliti ammuccalapuni. Purtroppo c’è poco di vero e nulla di serio. L’Acr Messina oggi è una società che vale meno di zero: rappresenta soltanto un problema enorme per chi ha il fardello di averne la titolarità, per il presente e per il futuro. E non è un caso se Sciotto, che potrebbe riprendersela, si guarda bene dal farlo.

Ribadiamo quanto abbiamo già scritto con insistenza nelle scorse settimane: per il Messina sarà quasi impossibile ripartire dalla prossima serie D. Retrocedendo sul campo, solo con questa società avrà titolo a fare la prossima serie D, ma nessuno rileverà una società così compromessa a livello finanziario. Se ci sarà un nuovo club che ripartirà da zero, quindi, potrebbe farlo dall’Eccellenza o dalla Promozione, se non ancora più in basso. Dipenderà dalle contingenze dei campionati dilettantistici (spazi liberi) e dalla forza economica di chi si prenderà la briga di ripartire con il calcio a Messina, dopo l’ennesimo fallimento di oltre 15 anni da incubo.

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