Villa San Giovanni, la questione tributi diventa un caso. Codacons contro-replica al Comune: “la smetta di deridere gli utenti”

Nuova pagina del botta e risposta tra il Codacons e il Comune di Villa San Giovanni sulla questione tributi

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L’attacco di Codacons, le giustificazioni e i chiarimenti del Comune. La questione tributi – IMU e TASI – a Villa San Giovanni diventa un caso. Oggi l’Associazione contro-replica all’Amministrazione del Sindaco Caminiti. “L’Amministrazione Comunale la smetta di deridere gli utenti. Un tema così delicato, che ha gettato e sta gettando nel panico tutte le famiglie villesi, pensavamo dovesse essere affrontato con rigore e serietà da tutti e non diventare, invece, terreno di scherno e di propaganda. Con uno scritto impersonale, infatti, e con l’intento di rispondere alle contestazioni del CODACONS, l’amministrazione comunale finisce per certificare tutte le contestazioni”, comincia la nota.

“Va precisato che anche sui tempi l’intervento degli amministratori si dimostra fallace: intanto dimostra di avere da subito avuto piena contezza del problema ma di aver deciso di intervenire solo dopo circa due settimane e dopo l’intervento del CODACONS, quando un problema risolvibile nell’immediato è diventato emergenza anche a causa del ritardo e dell’anomalo provvedimento con cui è stato deciso il trasferimento degli uffici finanziari che hanno impedito ai cittadini di poter avere risposte; sulla formazione dell’atto che indica come i provvedimenti vengono citati ma non letti e sulla sostanzialità degli avvisi, poiché dire che OSL e personale amministrativo hanno “lavorato seguendo le direttive legali e amministrative per stabilizzare le finanze comunali…”, si scontra con i provvedimenti normativi adottati dal Parlamento che quelle norme le ha abrogate sin dal 2016”.

“Viene poi dichiarato che l’errore sarebbe dovuto ad una “disfunzione tecnica” dell’applicativo informatico che ha portato all’emissione di “soli” 507 avvisi di pagamento errati su poco più di 2100, mentre da quando esiste il primo calcolatore non è noto un solo applicativo/software che possa autonomamente errare, nemmeno oggi nell’era dell’intelligenza artificiale. Ancora di più indigna che ben il 25% degli avvisi – e non siamo convinti di questo dato dal momento che nella comunicazione si parla solo di TASI e non di IMU – siano stati emessi senza alcun controllo, nemmeno a campione, ignari che un tale errore avrebbe comportato un caos incontrollato”.

“Siamo ancora meno convinti del fatto che l’errore e le sviste riguardino solo la prima abitazione visto che gli errori hanno coinvolto dati catastali errati o mancanti, l’esatta ubicazione/duplicazione che porta a moltiplicare almeno per tre volte la cifra fornita. A compendio di tali condotte va soggiunta la grave scorrettezza istituzionale di non avere, sempre l’OSL e la stessa amministrazione, dato risposte alla pec inviata, già più di un mese fa, sulla questione del Sistema Idrico Integrato che ci costringerà ad un contenzioso anche con la Prefettura ed il Ministero dell’Interno. E’ corretto però dire che gli errori commessi per questi avvisi non rientrano nel bilancio stabilmente riequilibrato, poiché sono le mancate entrate che vi rientreranno allorché verranno a mancare gli introiti previsti per ristorare il documento finanziario”.

“Infine abbiamo un dubbio che l’amministrazione comunale, non chiarisce: se i tributi sono richiesti dall’OSL, perché mai viene richiesto all’amministrazione di annullare i provvedimenti, non avendo questa nessuna competenza? E perché mai l’amministrazione interviene a giustificare condotte che non le apparterrebbero? Ciò premesso, l’amministrazione è chiamata, insieme alla Prefettura, ad effettuare ogni accertamento e approfondimento volto ad annullare gli atti illegittimi e gli errori negli avvisi, alla restituzione delle somme impropriamente incassate e alla rimozione e sostituzione di tutti e quattro i funzionari, con l’adozione degli opportuni provvedimenti sanzionatori”, si chiude la nota.

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