Savoca, un piccolo borgo da riscoprire

La storia di Savoca trae origine dall’epoca della Sicilia romana, quando fu fondato un ridotto nucleo abitato

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Piccolo borgo di 1.750 abitanti in provincia di Messina, Savoca è una cittadina arroccata sulla montagna, bagnata dai torrenti e cittadina d’arte inserita a pieno merito nell’elenco dei borghi più belli d’Italia.

Una lunga storia

La storia di Savoca trae origine dall’epoca della Sicilia romana, quando fu fondato un ridotto nucleo abitato. Il sito venne poi sviluppato soprattutto in epoca bizantina e, soprattutto, durante l’Emirato di Sicilia, quando conobbe un notevole sviluppo.

Solamente nel XII secolo, in concomitanza con l’istituzione del neonato Regno di Sicilia, la cittadina divenne il centro principale di tutta la Valle d’Agrò e della riviera ionica: una centralità che nei secoli successivi permise a Savoca di ergersi a polo politico, economico e culturale di tutto il territorio circostante.

Purtroppo, la storia di Savoca andò incontro a un’inversione di tendenza nel XIX secolo: la popolazione iniziò infatti a migrare verso i centri rivieraschi o direttamente fuori dai confini regionali, riducendo il numero di abitanti e di attività presenti a Savoca e mettendo in serio pericolo la sua stessa sopravvivenza. Tant’è che, nel 1929, Savoca perse la sua autonomia comunale in favore dell’aggregazione con la vicina Santa Teresa di Riva. L’autonomia venne poi riconquistata nel 1948.

Cosa vedere a Savoca

Sono prevalentemente di natura religiosa le attrazioni che meritano di essere viste a Savoca. Su tutte, la principale chiesa, la chiesa di Santa Maria in Cielo Assunta, edificata nel 1130 su preesistente struttura con facciata a doppio spiovente. L’antico edificio è affiancato da un campanile più recente, di edificazione cinquecentesca, su cui era funzionante fino alla fine del XIX secolo un grande orologio, con unica lancetta che ruotava in senso antiorario.

Tra gli altri edifici religiosi citiamo la chiesa di San Michele, risalente al 1250, ampliata e ristrutturata nel XV secolo prima e nel 1701 dopo, seguendo lo stile del barocco siciliano. Di edificazione nel XIII secolo è invece la chiesa di San Nicolò, successivamente rivista in stile settecentesco, e soprattutto la chiesa del Calvario, edificata nel XVIII sul luogo in cui prima dell’anno 1000 era presente un eremo di alcuni monaci basiliani.

Sono invece state edificate tra il ‘500 e il ‘600 la chiesa dell’Immacolata (oggi centro filarmonico) e la chiesa di San Rocco, di cui rimangono solamente mura perimetrali e portale in pietra.

Le altre attrazioni della città

Oltre alle architetture religiose, la città è ricca di altre attrazioni. Tra quelle militari spicca sicuramente il castello di Pentefur, oggi un rudere, sulla sommità che sovrasta l’abitato e la Porta della Città, una delle due porte di accesso al centro abitato, oggi ingresso con un arco a sesto acuto in pietra arenaria risalente al XII secolo.

I riti più importanti

Tra i riti e celebrazioni più importanti di Savoca c’è sicuramente la rappresentazione del martirio di Santa Lucia, introdotto nel XV secolo ad opera dei frati domenicani che, nel 1456, eressero una chiesa dedicata alla vergine e martire siracusana, oggi scomparsa. La ricorrenza cade il 13 dicembre di ogni anno: in questa data nel borgo vengono organizzate le celebrazioni liturgiche, precedute da una fiera. La festa patronale si svolge invece ad agosto, la seconda domenica del mese.

Tra le più antiche tradizioni del luogo c’è poi quella dei riti della Settimana Santa, come la Via Crucis del venerdì santo che si snoda per le vie del centro storico. La tradizione prevede che i confrati muovano in processione incappucciati, indossando un saio bianco e portando a spalla una statua lignea della Madonna Addolorata. Da qualche decennio durante la Settimana Santa ha anche luogo una rappresentazione vivente che ripercorre tutte le principali fasi della Passione di Cristo.

Il patrimonio enogastronomico

Una gita in questa deliziosa località rappresenta altresì il miglior modo per esplorarne la cultura enogastronomica. Tra i piatti tipici troviamo ad esempio u pani cunzatu, o pane condito, un pane casareccio locale che viene cotto nel forno a legna e successivamente condito con olio extra vergine d’oliva, sempre proveniente dal territorio, sale, peperoncino o, a piacimento, conserve sottolio.

Abbiamo poi la possibilità di assaggiare una variante della tradizionale granita siciliana al limone: chiamata ca zzuccarata, viene appunto servita con la zzuccarata, il biscotto locale molto croccante, che viene condito con i semi di sesamo.

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