di Alessio Marrari – C’è qualcosa di magico nel tornare nella propria città natale durante le festività natalizie, e quando quella città è Reggio Calabria, la magia si moltiplica in mille sfaccettature di emozioni, sapori e ricordi. Questa città, adagiata sullo Stretto di Messina come una regina sul suo trono naturale, non è semplicemente una destinazione turistica, ma un luogo dell’anima dove ogni strada racconta una storia personale. Le festività natalizie qui assumono un significato particolare, dove la tradizione si fonde con l’intimità familiare in un abbraccio caloroso. Le tavolate si allungano come infinite distese di affetti, dove ogni pietanza diventa narratrice di storie familiari tramandate di generazione in generazione. Il dialetto locale, morbido e musicale, fa da sottofondo a queste riunioni, creando una melodia familiare che riscalda il cuore più di qualsiasi fuoco natalizio. Da ogni angolo della città, lo sguardo viene rapito dal mare, presenza costante e rassicurante, mentre l’Etna si staglia all’orizzonte come un silenzioso guardiano che veglia sulla città dalla sponda siciliana. Questo panorama, che un tempo alimentava sogni di viaggi e scoperte in giovani occhi bramosi d’avventura, oggi si rivela essere il punto di arrivo piuttosto che di partenza. La socialità reggina, genuina e spontanea, si manifesta in tutta la sua forza durante le feste. Non sono solo i pranzi e le cene interminabili a caratterizzare questi momenti, ma è soprattutto quel senso di appartenenza che si respira nell’aria, quella familiarità che si percepisce anche negli incontri casuali per strada, nei sorrisi scambiati tra sconosciuti che si sentono comunque parte della stessa grande famiglia.
Il vero viaggio è quello che ci riporta alle origini
Dopo aver vissuto altrove, dopo aver raggiunto traguardi un tempo considerati impossibili, si scopre che il vero viaggio è quello che ci riporta alle origini. Reggio Calabria, con la sua autenticità meridionale, la sua cucina ricca di sapori intensi e genuini, la sua capacità di trasformare ogni incontro in una festa, diventa non più solo il luogo dove si è nati, ma quello dove si sceglie di tornare. Le ferie natalizie in questa città sono un’esperienza che va oltre la semplice vacanza: sono un ritorno alle radici, un riconnettersi con la propria essenza. Perché è proprio qui, tra le strade familiari e sotto questo cielo che conosce ogni nostro respiro, che si trova quella pace interiore che nessun’altra destinazione al mondo potrebbe offrire. In questo Sud, dove gli affetti sono intensi e sinceri, dove la terra è generosa quanto i suoi abitanti, le festività natalizie diventano un pretesto per riscoprire chi siamo veramente.
Reggio Calabria ha la capacità di abbracciare chi ritorna come se non fosse mai partito
E Reggio Calabria, con la sua capacità di abbracciare chi ritorna come se non fosse mai partito, ci ricorda che a volte i sogni più belli non sono quelli che ci spingono verso nuove mete, ma quelli che ci riportano a casa. E proprio in quella parolina “Reggio” in cui si specchiano volti, ricordi, affetti, stralci di vite spesso umili ma dignitose, in simbiosi a profumi e colori appartenenti ad una delle terre più magiche e speciali che possano esistere. E poi arriva il momento del ritorno al Nord, quel viaggio sulla A1 che diventa metafora della nostra esistenza di meridionali. Le lunghe code in autostrada non sono solo un disagio fisico, ma un tappeto di malinconia che si stende sull’asfalto, accompagnando i pensieri di chi lascia ancora una volta il proprio Sud. Eppure, in quella tristezza si cela la più grande testimonianza della nostra forza interiore, quella tempra indomita che caratterizza la gente del Sud. Siamo instancabili tessitori di sogni, artigiani tenaci del nostro destino, eternamente pronti a rimboccarci le maniche per costruire il futuro che desideriamo.
La nostra è una resilienza che si trasforma in determinazione
La nostra è una resilienza che si trasforma in determinazione, un’audacia che diventa perseveranza, una capacità di adattamento che si fa innovazione. Portiamo con noi la laboriosità delle nostre origini, la creatività che nasce dalla necessità, e quella straordinaria capacità di trasformare le sfide in opportunità. In quelle ore di viaggio verso Nord, mentre l’orizzonte familiare si allontana nello specchietto retrovisore, non è la rassegnazione a guidarci, ma la consapevolezza della nostra forza interiore. Siamo portatori di quella tenacia meridionale che ha sempre saputo reinventarsi, di quell’ingegno che trova soluzioni dove altri vedono ostacoli, di quella passione che trasforma il lavoro in arte.
Il rientro è un nuovo inizio
Il rientro non è una fuga, ma un nuovo inizio. Ogni chilometro percorso è testimone della nostra capacità di essere pionieri del nostro destino, incarnando quella straordinaria sintesi di tradizione e progresso che ci rende unici. Siamo ambasciatori di un Sud che non si arrende, ma che anzi trova nella distanza la forza per brillare ancora più intensamente, portando con sé il calore della propria terra come un fuoco che non si spegne mai. E mentre l’autostrada scorre sotto le nostre ruote, sappiamo che dentro di noi portiamo qualcosa di più prezioso dei ricordi: portiamo quella inestinguibile forza vitale, quella proverbiale intraprendenza, e quella fiera dignità che ha sempre contraddistinto il popolo meridionale. Perché essere del Sud non è solo una questione geografica, è uno stato dell’anima, una promessa di eternità che si rinnova ad ogni viaggio di ritorno. “Ed i miei viaggi termineranno con un’ultima percorrenza verso la beneamata città dello Stretto, non oltre qualche annetto ancora”.