Che fine ha fatto la Reggina femminile? L’ennesima promessa infranta da Ballarino

Nella giornata della Supercoppa Italiana femminile, sorge spontanea la domanda: che fine ha fatto la Reggina femminile promessa da Ballarino?

StrettoWeb

Nella serata odierna è andata in scena la finale di Supercoppa Italiana Femminile fra Roma e Fiorentina. Allo stadio “Alberto Picco” di La Spezia si è giocata una bella partita, conclusa 3-1 in favore della Roma, grande realtà del calcio femminile italiano che sta contribuendo alla crescita di un movimento capace di attirare sempre più tifosi e far sognare un futuro con il pallone tra i piedi anche alle bambine.

Vedendo queste immagine, ritornano alla mente le parole scritte nel Business Plan dell’allora Fenice Amaranto, nel quale si leggeva che la creazione di una squadra femminile “è di primaria rilevanza”. Per chi non lo ricordasse, il Business Plan è quell’insieme di obiettivi e traguardi (scambiato forse per una letterina di buoni propositi e promesse) da raggiungere entro un determinato arco di tempo.

Delle ‘garanzie’ che hanno permesso al presidente Ballarino di ottenere la Reggina. Fra i vari punti era presente anche uno spiccato interesse verso la creazione di una squadra femminile. “Il calcio femminile sta vivendo un reale exploit, sia in termini di seguito popolare che di potenzialità economiche, mediatiche e sociali. – recitava il Business Plan – Rivolgere attenzioni e risorse in questa direzione è una mossa lungimirante, potenzialmente trasformativa per il futuro del club e dell’intero panorama sportivo. […] Puntando sul calcio femminile, diversificheremo le fonti di guadagno, espandendo le opportunità del club; essere precursori nel calcio femminile potrebbe consolidare la nostra reputazione, creando un legame ancora più stretto con una base di fan in crescita“.

Ballarino partiva con la volontà di essere “precursore del calcio femminile“, come se non esistesse già da tempo in Italia e nel resto del mondo, come se il calcio femminile, in certi Paesi, non fosse addirittura più famoso di quello maschile. Ma non è questo il punto. Partendo da queste premesse entusiasmanti, ci si aspetterebbe un investimento importante che possa portare alla realizzazione di una prima squadra femminile. Giusto? Sbagliato. In due anni di presidenza, mentre la squadra maschile viene messa in vendita e poi tolta, la società si è limitata alla creazione delle giovanili femminili, U15 e U17, della prima squadra femminile neanche l’ombra.

Il tutto nel silenzio dell’Amministrazione Comunale di Reggio Calabria che aveva promesso di vigilare sull’operato della società e sugli impegni presi, risultando totalmente assente e muta di fronte a ogni promessa infranta rispetto a quanto annunciato nel Business Plan.

Una postilla in conclusione: il vicesindaco Brunetti e altri esponenti della commissione che avevano valutato le domande della manifestazione d’interesse, avevano dichiarato, in più occasioni, che proprio l’attenzione verso la squadra femminile li aveva spinti a scegliere l’opzione Ballarino.

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