Colpevole di aver detto che le autostrade siciliane sono talmente fatiscenti che è rischioso farvi transitare centinaia di camion diretti ai cantieri per la realizzazione del Ponte sullo Stretto, e dunque rimosso dall’incarico: le dichiarazioni rilasciate nel corso di un’audizione al Consiglio comunale di Messina da Franco Fazio, direttore generale del Consorzio autostrade siciliane (Cas) fotografano una realtà constatata con mano quotidianamente da migliaia di siciliani, ma suscitano la reazione della Regione Siciliana, che ne dispone la revoca.
“Mi risulta che stamane il consiglio di amministrazione del Cas abbia avviato la procedura di contestazione finalizzata alla revoca del direttore Fazio per le sue dichiarazioni che abbiamo appreso dalla stampa”, ha detto il presidente della Regione, Renato Schifani, a Messina per la firma del protocollo d’intesa con il quale Rfi ufficializza la cessione a Messina di un’area strategica per la citta’. “Anche io – ha poi detto – stamane leggendo i giornali sono stato molto colpito da queste dichiarazioni che condivisibili o meno, credo che necessitassero di una verifica dell’organo amministrativo“. “Saremmo stati certamente disponibili all’ascolto e al dialogo – gli ha fatto l’assessore regionale delle Infrastrutture, Alessandro Aricò – avremmo avuto il modo di fornire rassicurazioni sui nostri programmi e di affrontare insieme, nell’ottica di una leale collaborazione istituzionale, ogni eventuale criticità“.
Nel pomeriggio Fazio ha fatto una parziale marcia indietro, precisando alla stampa che “i contenuti del mio intervento – ha detto – sono stati volutamente travisati sia nella forma che nell’approccio sostanziale alle problematiche riferite“. Il quadro critico delle autostrade, però, lo ha confermato: “Il tratto autostradale che subirà maggiore incremento di transito veicolare nel periodo di realizzazione del Ponte ovvero quello prossimo alla città capoluogo – ha scritto – è tra i primi a essere stati realizzati, risalendo difatti agli anni 70. La realizzazione del Ponte sullo Stretto consentirebbe, nell’ambito delle opere di compensazione richieste dal Consorzio e condivise dall’Amministrazione Regionale con una recente nota, di effettuare fondamentali interventi di manutenzione volti a incrementare le condizioni di sicurezza e accogliere il transito pesante derivante dalla costruzione dell’infrastruttura. Tali opere di riqualificazione del nastro autostradale esistente, che da decenni sono in attesa di reperimento di fondi di finanziamento, rischierebbero ulteriori ritardi qualora non si realizzasse il collegamento stabile tra la Sicilia e l’Europa. Da questo non puo’ che derivare l’auspicio che al piu’ presto inizino i lavori del Ponte, strumento fondamentale per lo sviluppo della nostra Isola. Questo, anche in virtu’ del fatto che su oltre 13 miliardi in totale, ben 8 saranno spesi direttamente sul territorio per la messa in sicurezza dello stesso, cosi’ da intervenire efficacemente sul fenomeno del dissesto idrogeologico e poter garantire in meno di dieci anni una nuova viabilita’ e l’ammodernamento di quella esistente, compresa la rete autostradale siciliana. Qualunque altra dichiarazione a me attribuita all’infuori di questa non mi appartiene in alcun modo“.
L’abiura di Fazio non è bastata a Schifani, che la esige in una sede formale: “Eventuali chiarimenti e controdeduzioni da parte del direttore generale del Cas – ha fatto sapere – dovranno essere presentati direttamente al presidente del Consorzio delle autostrade siciliane, che stamattina ha avviato il procedimento di sospensione e risoluzione dell’incarico, e non tramite dichiarazioni pubbliche. Sara’ quella la sede opportuna e prevista dalla legge per verificare la correttezza nel metodo e nel merito di quanto affermato dal dirigente“. La ‘sentenza’ di Schifani contro fazio ha scatenato una bufera politica: “Il Direttore Generale del Cas ha pubblicamente ammesso la totale inadeguatezza dell’autostrada A20 Messina – Palermo a far fronte alla mole di traffico di mezzi pesanti prevista nella fase di apertura dei cantieri del Ponte, criticita’ questa che permarrà anche se l’opera verrà realizzata. Non solo la rete autostradale è inadeguata, ma ha evidenziato anche che le gallerie Scoppo e Telegrafo presentano gravissimi problemi di sicurezza“, ha detto Antonio De Luca, Capogruppo all’ARS del MoVimento 5 Stelle.
“Premesso che più volte ho personalmente denunciato le gravissime condizioni in cui versano le tratte autostradali che collegano Messina con Catania e, soprattutto, con Palermo – ha aggiunto -la revoca di Fazio solleva parecchi dubbi, ma anche un profondo allarme. Mi chiedo a questo punto, viste le tempistiche e le modalità, se si tratti di un atto ‘punitivo’ per aver detto il falso o ‘punitivo’ per aver detto la verità. Se quanto dichiarato da Fazio fosse vero, dovremmo concludere che il progetto Ponte dello Stretto è più importante della vita dei messinesi e dei siciliani che quotidianamente attraversano l’autostrada? Per far luce su questa vicenda del tutto singolare, depositero’ immediatamente un’interrogazione e chiedero’ un’audizione urgente di Fazio e del CDA del Cas”.
“La sospensione del direttore generale del Consorzio autostrade siciliane (Cas), Franco Calogero Fazio – ha sottolineato Angelo Bonelli, deputato di Avs e co-portavoce di Europa Verde – solleva interrogativi gravissimi. Presenteremo un’interrogazione per chiedere spiegazioni e fare luce su questa vicenda. Non si puo’ accettare che un dirigente pubblico venga colpito per aver riportato dati oggettivi e aver espresso preoccupazioni legittime”.
“Fazio – aggiunge – ha evidenziato lo stato di degrado delle autostrade siciliane, sottolineando come le infrastrutture esistenti non siano adeguate a sopportare il traffico pesante previsto per i lavori del Ponte sullo Stretto. E per queste dichiarazioni, il Cas ha avviato la procedura di sospensione nei suoi confronti. Ci chiediamo: si tratta di un atto punitivo? Non si puo’ criticare il Ponte? E’ un’opera intoccabile? Il governo vuole stracciare ogni dato tecnico-scientifico che ne evidenzia le criticita’?”.