“Dacci anche oggi la nostra fake news quotidiana”. Scusate, se chiamiamo in causa l’Altissimo, ma di fronte a certe dinamiche forse è l’unica via possibile. Per farli ragionare, pensare, riflettere. E per fornirgli una bella dose di coerenza, a scapito di diversi grammi di convenienza. “Dacci oggi un po’ di TeleMeloni. Anzi, oggi meglio no, vediamo domani. Facciamo così: se mandano avanti delle idee che non piacciono, a noi di Sinistra, urliamo allo scandalo, alla censura, al Fascismo e gridiamo ‘Rai-TeleMeloni’. Se invece qualche programma ha l’obiettivo – voluto – di provare a infastidire, stuzzicare, provocare il Governo, attraverso qualche inchiesta chirurgica, qualche bufala spalmata qua e là, rimaniamo in silenzio. In fondo, è la democrazia, no?”.
Ma certo! Ma allora TeleMeloni non esiste più? E quale programma nasce con l’obiettivo di “stuzzicare in maniera strategica”? E perché proprio Report? Ha già tirato fuori inchieste su Berlusconi, dite? La famiglia si è arrabbiata, dite? E Meloni (no Renzi) “cheffa”? Non è la sua tv? E’ successo anche col Ponte sullo Stretto, dite? Che sbadati. Mai, mai, mai avremmo pensato che i vertici del Governo permettessero la messa in onda – nella loro tv – di un’inchiesta di Report volta a smontare (per l’ennesima volta) il progetto del Ponte sullo Stretto. Come minimo, su TeleMeloni, chiusura netta del programma, cancellazione di ogni trasmissione, fin dalla prima stagione, anche nelle piattaforme streaming, e messaggio alla Nazione con saluto nostalgico. Ah no? Non è andata così?
E allora, sicuramente, da Sinistra, immaginiamo, avranno gridato allo scandalo. “TeleMeloni! Inchieste architettate in maniera chirurgica! Vergogna!”. Per forza. Ah no? Neanche questo? E la censura? E la mancanza di contraddittorio? E il Fascismo? E l’imposizione delle idee attraverso continuo martellamento mediatico contro un’opera importante per lo sviluppo del paese? Niente, nessuno ha detto niente? Ah, c’è anche chi ne ha approfittato – i soliti – cavalcando l’onda della bufala per tornare alla carica? E noi che pensavamo che fossero concentrati a scrivere recensioni su “M – Il Figlio del Secolo”, per trovare i paragoni con l’altra “M”, la figlia di sviluppo, lavoro e investimenti al Sud che però a qualcuno – anche al Sud – non piace.