Ponte sullo Stretto, l’Archistar Libeskind: “vi presento il mio Centro Direzionale con negozi, hotel, piscine, cinema, SPA e un panorama spettacolare”

L'Archistar Daniel Libeskind oggi a Messina, in Commissione Ponte sullo Stretto, per parlare del suo progetto: il Centro Direzionale di Villa San Giovanni

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  • Progetto centro direzionale del Ponte sullo Stretto
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La prima Commissione Ponte sullo Stretto del 2025 si è aperta col botto. A Messina, presso Palazzo Zanca, oggi, lunedì 13 gennaio, un ospite di livello internazionale: l’Archistar Daniel Libeskind, americano ma di origini polacche che ha realizzato il progetto dell’affascinante Centro Direzionale di Villa San Giovanni. L’Architetto, presente nell’aula del Consiglio Comunale insieme alla moglie Nina, ha parlato del progetto, del suo impatto sul territorio e della rigenerazione urbana.

La seduta si è aperta con un applauso della Commissione per la presenza di un ospite internazionale arrivato appositamente a Messina per questa seduta. Il Presidente Trischitta ha così presentato anche gli altri ospiti, tra cui Sindaco Basile, Vice Sindaco Mondello, Presidente del Consiglio Pergolizzi, Presidente dell’Ordine degli Architetti Pino Falzea e Vice Presidente Clarastella Vicari Aversa.

Ad inaugurare gli interventi, il Sindaco Basile: “ci tenevo a portare un saluto istituzionale all’Archistar. Abbiamo avuto modo di incontrarci anche l’anno scorso, ci siamo fatti una chiacchierata rispetto alla professionalità che ha messo per la realizzazione del Centro Direzionale che dovrebbe nascere a Reggio Calabria (Villa San Giovanni, ndr). Abbiamo anche parlato di rigenerazione urbana. Per me non solo è un piacere, ma anche un onore, avere qui presente lui e la moglie”.

Saluti, subito dopo, da parte del Presidente del Consiglio Comunale Pergolizzi: “è un onore avere una presenza così importante qui a Messina. Do il merito a Trischitta e alla Commissione di dare risposte e seguire passo passo quella che sarà un’opera importante per Messina”.

Il Vice Sindaco Mondello è entrato più nel merito, oltre saluti e ringraziamenti: “mi piace lanciare subito alcuni spunti di riflessione su alcune dinamiche legate al Ponte. L’ingegneria del Ponte mi interessa e affascina poco, ovunque nel mondo si fanno Ponti e non credo sia quello l’oggetto del dibattito della Commissione. La presenza dell’Architetto vuole essere relativa a quello che può diventare l’attacco a terra, sulla realtà cittadina. Basta il discorso sul ‘sì-no’, rispetto a quella che è un’opera nazionale, io accenderei l’attenzione su alcune infrastrutture importanti”.

Il Presidente dell’Ordine degli Architetti Falzea si è detto “contento di avere qui l’Architetto, fa crescere noi – da Architetti – e la comunità. In città stiamo facendo delle cose straordinarie. Mentre salivamo le scale del palazzo, lui diceva che Messina è una città straordinaria, meravigliosa. Con questa opera possiamo farla diventare quasi unica. Libeskind ha progettato in tutto il mondo, lo sappiamo”.

Architetto Libeskind

Dopo tutti questi interventi introduttivi, è arrivato così il momento dell’Architetto: “sono stato a Messina l’estate scorsa anche, è un prezioso tesoro e sono affascinato dalla bellezza di questi luoghi. Condividerò il progetto del Ponte, di fondamentale importanza non solo dal punto di vista tecnico, architettonico e ingegneristico, ma sono convinto che aumenterà la qualità della vita delle due sponde dello Stretto dal punto di vista della sostenibilità ambientale”.

Progetto centro direzionale del Ponte sullo Stretto

“Questo progetto è stato nella mia mente per decenni, l’idea affascinante è di connettere questa città – centro del Mediterraneo – migliorando il sistema di connessione. La mia idea è che il progetto del Ponte sia soprattutto spirituale per la Sicilia, che rappresenti un passo culturale per l’intera comunità. Ora condividerò con voi le immagini dalla costa di Villa San Giovanni, cercando di farvi rendere conto quanto le due sponde siano vicine e connesse all’intero Mediterraneo”.

“Non possiamo non parlare dell’idea del progetto senza scavare nel patrimonio culturale, nella storia delle due sponde. E poi la bellezza dell’acqua, del mare, dei territori, della natura, che ci riporta indietro di migliaia di anni. La visione alla base del progetto è legare il Ponte al territorio, alla vita locale, al patrimonio della memoria. E’ importante anche attirare l’attenzione pubblica, integrare il Centro Direzionale del Ponte con la piazza pubblica e altre funzioni pubbliche”.

Così, entrando nel dettaglio del progetto del Centro Direzionale, spiega: “l’idea, per questo Centro Direzionale, è di creare un centro commerciale con hotel, centro congressi, SPA, Piscine, Cinema, area verde con sculture. Il Masterplan ha intenzione di creare un Waterfront completamente nuovo, un nuovo terminal per i traghetti, a Cannitello un porticciolo turistico, una passeggiata turistica. Da sottolineare il sentiero panoramico, una fonte di attrazione. L’obiettivo è di creare un’identità mediterranea, con il Centro Direzionale, attraverso l’interconnessione di diverse culture, religioni e linguaggi”.

Progetto centro direzionale del Ponte sullo Stretto

“La struttura del Centro è compatta, concentrata, si armonizza con territorio ed ambiente e servirà a fornire ogni tipo di servizio. Il Centro di monitoraggio è pensato per fare godere la gente di territorio e clima. L’idea è anche creare un gioco di luci che si connetta all’acqua. Non un inquinamento di luci, ma un sistema di illuminazione molto delicato”.

“E’ un palazzo con tre piani e nel terrazzo la vista panoramica sullo Stretto. L’attrazione principale è la Piazza, Piazza del Mediterraneo, mentre la struttura a tre piani non è grandissima perché non è l’attrazione principale, ma è comunque ricca di servizi. Perché il Centro Direzionale a Villa e non a Messina? Non l’ho deciso io, ma il Governo. Questa è una struttura per la comunità, fruibile per attrarre gente da tutta l’Europa e non per forza soltanto da chi utilizzerà il Ponte”.

Come viene vista, nel mondo, la realizzazione del Ponte? Libeskind è chiaro: “nel mondo, l’idea della costruzione del Ponte viene vista come un miracolo, un sogno che finalmente si realizza. Bisogna dare alla gente la possibilità di venire, di visitare i luoghi. Chi è scettico cambierà idea quando si troverà di fronte un’opera del genere”.

Chi è Daniel Libeskind: biografia e carriera dell’Architetto

Daniel Libeskind è uno degli architetti contemporanei più influenti, noto per il suo approccio innovativo e visionario all’architettura e al design urbano. Nato il 12 maggio 1946 à Łódź, in Polonia, Libeskind è cresciuto in una famiglia di sopravvissuti all’Olocausto. La sua infanzia e le esperienze familiari hanno profondamente influenzato la sua visione artistica e il suo approccio progettuale.

Formazione e primi anni

Libeskind emigrò negli Stati Uniti con la sua famiglia nel 1957, stabilendosi a New York. Fin da giovane dimostrò un talento straordinario per la musica, tanto da essere un virtuoso della fisarmonica. Tuttavia, scelse di intraprendere la carriera architettonica, studiando alla Cooper Union for the Advancement of Science and Art di New York, dove conseguì la laurea in Architettura nel 1970. Successivamente, ottenne un master in Storia e Teoria dell’Architettura presso la School of Comparative Studies all’Università di Essex, in Inghilterra.

Carriera e progetti principali

Daniel Libeskind fondò il suo studio, Studio Libeskind, nel 1989 a Berlino, e successivamente spostò la sede a New York. La sua carriera decollò grazie alla vittoria del concorso per il progetto del Museo Ebraico di Berlino nel 1989, un’opera iconica che divenne un simbolo di memoria e riflessione storica. L’edificio, caratterizzato da linee frastagliate e forme irregolari, rappresenta la discontinuità e la frammentazione della storia ebraica in Germania.

Un altro progetto significativo nella carriera di Libeskind è il masterplan per il sito del World Trade Center a New York, assegnato nel 2003. Questo incarico ha dato vita a una delle sfide architettoniche e simboliche più complesse del XXI secolo, culminata nella realizzazione di edifici iconici come la Freedom Tower (One World Trade Center).

CityLife a Milano

Tra i progetti più noti di Libeskind in Italia spicca il contributo al quartiere CityLife di Milano, uno dei più ambiziosi progetti di riqualificazione urbana in Europa. Il progetto include la Torre Libeskind, conosciuta anche come “Il Curvo”, un grattacielo caratterizzato da una forma sinuosa e iconica, che rappresenta un dialogo armonioso tra innovazione e sostenibilità. La Torre è parte integrante del complesso, che include anche opere di altri celebri architetti come Zaha Hadid e Arata Isozaki. CityLife è diventato un simbolo della modernità architettonica di Milano, combinando spazi residenziali, commerciali e pubblici con un’attenzione particolare alla vivibilità e al design.

Stile e filosofia

Lo stile di Libeskind è caratterizzato da forme geometriche audaci, linee spezzate e un uso simbolico dello spazio. Le sue opere riflettono spesso temi storici, culturali e umanitari, combinando estetica e significato. Libeskind considera l’architettura non solo un’arte visiva, ma un mezzo per raccontare storie e stimolare emozioni profonde.

Altri progetti di rilievo

  • Imperial War Museum North (Manchester, Regno Unito): un edificio che esplora le tragedie della guerra attraverso una struttura frammentata.
  • Denver Art Museum Extension (Denver, USA): un’espansione moderna e dinamica che contrasta con l’architettura tradizionale del museo originale.
  • Grand Canal Theatre (Dublino, Irlanda): un teatro dal design innovativo che combina funzionalità e spettacolarità visiva.
  • Felix Nussbaum Haus (Osnabrück, Germania): un museo dedicato all’artista ebreo vittima dell’Olocausto, che utilizza l’architettura per raccontare la vita e l’opera di Nussbaum.

Riconoscimenti e influenza

Libeskind ha ricevuto numerosi premi e onorificenze per il suo contributo all’architettura globale. È anche autore di diversi libri, tra cui “Breaking Ground: Adventures in Life and Architecture”, in cui racconta la sua visione e il percorso professionale.

Vita personale

Daniel Libeskind vive a New York con la moglie Nina, che è anche sua partner professionale e manager dello studio. Insieme, hanno lavorato per trasformare idee innovative in realtà, influenzando il panorama architettonico mondiale.

Archistar Libeskind

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